Pfas, Zanella: nel provvedimento del Governo sulle acque valori ancora alti, si dovrebbe fare di più

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Pfas, è emergenza sanitaria

Apprezzo lo sforzo ma non basta: è questo in estrema sintesi il commento dell’on. Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, in merito al provvedimento sulle acque (Atto del governo n. 260, Schema di attuazione della direttiva UE sulla qualità delle acque destinate al consumo umano), sul quale Camera è chiamata ad esprimere un parere; le perplessità sono legate alla presenza ammessa di Pfas: “Il valore limite introdotto dal Governo – afferma infatti Zanella -, pari a 10 microgrammi per litro, deve necessariamente essere rivisto al ribasso. Chiediamo che il parametro sia fissato a un valore non superiore a 0,02 microgrammi per litro, per tutta la somma dei PFAS, includendo il TFA per tutelare neonati e donne incinte”.

L’on. Zanella sottolinea che è “doveroso e improcrastinabile un intervento contro la diffusione dei micidiali Pfas nelle acque potabili di tutto il territorio nazionale, come recentemente evidenziato anche dall’indagine di Greenpeace Italia Acque Senza Veleni“. Il Governo però, nel suo pur condivisibile tentativo di adeguare i limiti della presenza di queste sostanze nelle acque potabili, ha perso l’occasione di adottare misure più severe in modo da tutelare più efficacemente la salute umana: “Il Governo infatti prevede un nuovo parametro che sommando solo 4 diversi tipi di PFAS è pari allo 0,02 microgrammi per litro, non adeguato a proteggere la salute umana, in particolare quella dei neonati fino ad un anno di età. Chiediamo pertanto – conclude l’esponente AVS – uno sforzo in più, adeguandoci alle misure di altri paesi europei: in particolare la Danimarca 0,002 microgrammi per litro; la Svezia 0,004 microgrammi per litro; i Paesi Bassi 0,0044 microgrammi per litro”.