Piovene Rocchette e Schio, Carabinieri: una denuncia per furto con destrezza con “abbraccio” e un arresto per stalking

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Carabinieri di Schio e Rosà in azione tentato furto falsa identità
Carabinieri di Schio in azione

Due operazioni dei Carabinieri nei giorni scorsi hanno portato a una denuncia in stato di libertà a Piovene Rocchette e a un arresto a Schio. In entrambi i casi le misure sono state adottate a seguito di indagini puntuali e si applica il principio di presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva (altre operazioni).

Raggirato con un abbraccio: denunciata una 36enne per furto al cimitero di Piovene Rocchette

Un 70enne del posto si trovava all’interno del cimitero di Piovene Rocchette quando è stato avvicinato da una donna che, con una scusa, ha cercato un contatto fisico e l’ha poi abbracciato prima di dileguarsi. Solo rientrato a casa, l’uomo si è accorto che la collana d’oro che indossava, del valore di circa 1.000 euro, era sparita.

La denuncia sporta ai Carabinieri ha dato il via a un’indagine basata sull’analisi delle immagini di videosorveglianza e altri riscontri investigativi. È stata così individuata una cittadina rumena 36enne, residente nel Veronese, che è stata denunciata in stato di libertà alla Procura di Vicenza per furto con destrezza, eseguito con la cosiddetta “tecnica dell’abbraccio”.

I militari ricordano che questa modalità di furto è purtroppo in crescita a livello nazionale e si basa sulla sorpresa e sull’approccio emotivo. È importante, quindi, non accettare abbracci o contatti ravvicinati da sconosciuti e, in caso di sospetti, rivolgersi subito al 112.

Stalking e minacce ai vicini: 52enne arrestato a Schio

A Schio, i Carabinieri hanno dato esecuzione a una misura cautelare in carcere nei confronti di un 52enne del posto già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era già sottoposto al divieto di avvicinamento ai vicini per precedenti atti persecutori, ma ha continuato a violare le prescrizioni, aggravando le condotte minacciose nei loro confronti.

Su richiesta della Procura di Vicenza, il Giudice per le indagini preliminari ha aggravato la misura cautelare, disponendo la custodia in carcere. L’uomo è stato trasferito presso la casa circondariale di Vicenza, dove resta a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In entrambi i casi, i Carabinieri ricordano che le misure adottate sono di iniziativa del Comando procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone indagate sarà accertata solo con sentenza irrevocabile di condanna o provvedimenti equivalenti.