Pista da Bob di Cortina sempre più nel mirino della politica: Camani (Pd), Guarda (Ev), Zanella (Avs)

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pista di da Bob cortina
Pista di Bob Cortina d'Ampezzo

Non c’è pace per la Pista da bob per i XXV Giochi Olimpici invernali Milano – Cortina d’Ampezzo 2026. L’opera, sin da subito, non è piaciuta sia per gli alti costi economici che per le implicazioni ambientali. Di recente è divenuta sempre più oggetto di polemica politica in Veneto.

Dopo il recente intervento dei parlamentari veneti del Movimento 5 Stelle Enrico Cappelletti e Barbara Guidolin con tanto di interrogazione parlamentare (leggi qui), oggi sul tema si registrano altri interventi.

“Il silenzio sull’esito del secondo bando per l’affidamento dei lavori di realizzazione della pista da bob di Cortina è inquietante ed accresce ulteriormente la percezione concreta che quest’opera sia un grande azzardo dice la capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani -. Lo è per i costi esorbitanti di esecuzione pari a 124 milioni di euro e per quelli di manutenzione, 45 milioni di euro nei prossimi 30 anni, che ricadranno sulle tasche dei cittadini. E lo è per le stesse imprese, vista la ristrettezza dei tempi imposti dall’appuntamento olimpico.

Non ci sono dubbi – aggiunge l’esponente dem – sul fatto che attorno a questo progetto si stia navigando al buio. E tutto ciò non può essere accettato. Per questi motivi, come consiglieri regionali del Pd, aderiamo alla manifestazione di protesta prevista per domenica e saremo rappresentati da Andrea Zanoni. Un segnale politico che vogliamo dare per ribadire con nettezza la necessità di scongiurare questo grande azzardo, peraltro non privo di impatto ambientale, e di percorrere strade alternative, come quella della sede di Innsbruck (leggi qui)”.

“Se l’obiettivo fosse il buon esito dei Giochi olimpici invernali, verrebbe presa seriamente in considerazione l’ipotesi Innsbruck. Ma è evidente come la pista da bob non sia altro che un crocicchio dove si incontrano propaganda e mera volontà di potenza”, ha invece detto oggi la consigliera regionale Cristina Guarda di Europa Verde.

“La trattativa negoziata, al momento, non consegna alcuna certezza sulle tempistiche e sui costi di realizzazione per l’impianto sportivo per le gare di bob, skeleton e slittino – aggiunge -. A noi sembra che le ambizioni personali di qualcuno abbiano creato una situazione altamente imbarazzante per Cortina, il Veneto e il nostro Paese.

Se in tempi non sospetti già emersero i dubbi del CIO nel costruire a Cortina una struttura energivora ed economicamente insostenibile, i cittadini e i comitati di Cortina di battono ormai da anni contro quello che rischia di essere uno scempio sotto ogni profilo.

Anche la Guarda si unirà alla protesta in programma domenica 24 settembre alle 10 e 30 in piazza Dibona a Cortina.

Infine, Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera ha annunciato un esposto sulla vicenda “all’Autorità nazionale anticorruzione per chiedere verifiche sulla regolarità delle procedure di affidamento dei lavori di costruzione della pista da bob a Cortina, un’opera inutile e devastante.

Vogliamo sapere, in particolare, se sussistano le condizioni per l’applicazione dell’articolo 32 della Direttiva appalti, quello che prevede la procedura negoziata senza bando. Proprio la procedura degli inviti mirati è stata seguita dal Commissario straordinario (e Ad della Simico) Luigivalerio Sant’Andrea, dopo che la prima gara d’appalto è andata deserta.

Oggi – ha sottolineato la Zanella -, scadono i termini per le trattative private e si dovrebbe sapere ufficialmente se la pista di Cortina per i Giochi invernali del 2026 sarà costruita da Webuild, ex Salini, che ha appena ricostruito in poco tempo il Ponte Morandi a Genova, o dalla Pizzarotti e c. Spa di Parma. A nostro avviso, invece, era necessario un nuovo avviso esplorativo nel rispetto della trasparenza e a garanzia della concorrenza e perciò chiediamo ad ANAC di intervenire”, ha concluso.