
Il centrodestra propone il trasferimento presso l’ex Centrale del Latte in via Medici, ma il Pd respinge: “Spazi inadeguati, destinati alla comunità”. Naclerio (FdI): “Bocciatura pregiudiziale, mancano soluzioni concrete”.
La ricerca di una nuova sede per il Comando della Polizia Locale di Vicenza riaccende lo scontro politico in consiglio comunale. Dopo il tramonto dell’ipotesi di viale Torino, legata alla ex sede Famila oggi occupata da un supermercato, l’opposizione di centrodestra ha avanzato una proposta alternativa: utilizzare i locali della riqualificata ex Centrale del Latte in via Giacomo Medici.


A bocciare l’idea è stato però il consigliere del Pd Stefano Dal Pra Caputo, che ha parlato a nome della maggioranza. «Siamo la prima amministrazione che affronta davvero il tema della sede dei vigili – ha dichiarato alla stampa – ma la soluzione dev’essere seria, efficace e adeguata alle reali necessità del comando. L’ex Centrale del Latte non ha le caratteristiche tecniche e funzionali richieste: trasformarla in caserma significherebbe snaturarne la vocazione sociale e culturale, già dimostrata da iniziative come Scultura Centrale e Spazi Insoliti, molto partecipate dal quartiere San Bortolo».
Per Dal Pra Caputo, dunque, il futuro del complesso riqualificato deve rimanere quello di centro di aggregazione e non di presidio di polizia.

Immediata la controreplica di Nicolò Naclerio, capogruppo di Fratelli d’Italia, che respinge le argomentazioni della maggioranza accusandola di immobilismo: «Chi, come noi, ha promosso il primo distaccamento di Polizia Locale a Vicenza non ha bisogno di lezioni sull’importanza di una sede adeguata. È curioso che chi governa rivendichi di essere il primo ad affrontare il tema quando non ci sono né atti concreti né risorse stanziate. Bocciare la proposta dell’ex Centrale del Latte senza motivazioni tecniche significa non voler risolvere il problema».
Per l’esponente di FdI, al contrario, la presenza stabile della Polizia Locale darebbe nuova vita a uno spazio oggi aperto solo occasionalmente: «Non è forse una funzione istituzionale rendere davvero vivo un luogo? L’amministrazione prende tempo e rifiuta l’unica proposta immediatamente realizzabile».
Il dibattito resta dunque aperto: da un lato la necessità, più volte ribadita da tutte le forze politiche, di dare finalmente al corpo della Polizia Locale una sede moderna e dignitosa; dall’altro la difficoltà di individuare un edificio che sia funzionale ma al tempo stesso rispettoso delle aspettative della cittadinanza.
Il confronto tra le diverse visioni – sede operativa in via Medici o centro culturale a servizio del quartiere – segna l’ennesimo capitolo di una vicenda che da anni attende una soluzione definitiva.