
“Me l’ha detto un uccellino” è diventato realtà per la Polizia Provinciale di Vicenza, che ha colto in flagrante un bracconiere di Brendola grazie al canto del prispolone, un pennuto grande appena una decina di centimetri ma dal canto potente: gli agenti della Polizia Provinciale, nel seguire il canto hanno trovato un vietatissimo richiamo acustico elettromagnetico nascosto sotto al fogliame in un vigneto. Si sono appostati e hanno individuato un uomo in abbigliamento mimetico intento a sparare a due esemplari di prispolone, specie particolarmente protetta, riuscendo ad abbatterne uno.

Gli agenti hanno raggiunto il bracconiere, rinvenendo subito il telecomando per il richiamo acustico elettromagnetico. Successivamente hanno perquisito l’abitazione dell’uomo che ha portato al sequestro di 8 fucili, 11 silenziatori artigianali, migliaia di munizioni di vario calibro, inneschi e polvere da sparo, gabbie a scatto e gabbie con richiami vivi. Un fucile risultava alterato per l’installazione di un silenziatore artigianale e si trovava incustodito all’interno di un annesso con la porta aperta, con una cartuccia inserita nella canna in cui era installato il silenziatore. Nello stesso annesso, malamente custodite, c’erano munizioni e polvere da sparo.
Lunga la lista di ipotesi di reato per cui l’uomo è ora indagato, a cui si aggiungono la detenzione e l’abbattimento di fauna protetta e particolarmente protetta. Tre lucherini vivi sono stati liberati in loco e un fringuello è stato affidato alle cure del Cras. Niente da fare, invece, per gli oltre cento uccelli trovati senza vita, tra cui specie particolarmente protette (prispoloni, cardellini, balie nere, pigliamosche, lui grosso, lui bianco, cinciallegre, cinciarelle) e specie protette (fringuello).
Il vicepresidente della Provincia di Vicenza con delega alla Polizia Provinciale Moreno Marsetti ha commentato l’esito dell’operazione sottolineando che il luogo dove è stato colto in flagrante il bracconiere era già tenuto d’occhio: “Sbagliano i bracconieri che pensano di farla franca, perché i nostri agenti conoscono il territorio e lo monitorano quotidianamente nell’attività di controllo venatorio. In questo caso si tratta di un’operazione che ha messo in rilievo numerose irregolarità e ipotesi di reato anche gravi, come l’alterazione di fucile e l’utilizzo di silenziatori, ma sono tanti gli interventi degli agenti di Polizia, con l’obiettivo di garantire ai cacciatori veri di poter praticare la caccia nel rispetto delle regole e della natura.”
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Fonte: Polizia Provinciale di Vicenza: operazione antibracconaggio a Brendola. Una lunga lista di ipotesi di reato, dal fucile alterato all’abbattimento di fauna particolarmente protetta. , Provincia di Vicenza