“Premio Città di Vicenza”: assegnati riconoscimenti durante la cerimonia al Teatro Olimpico

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premio città vicenza 2025

Si è aperta con l’esecuzione dell’inno di Mameli la cerimonia del “Premio Città di Vicenza” che ieri al Teatro Olimpico, nel corso della seconda edizione, ha attribuito a nove personalità o associazioni il riconoscimento: tre hanno ottenuto la medaglia d’oro, sei la medaglia d’argento.

La medaglia d’oro è stata consegnata a Giorgio Sala, alla contessa Caroline Motte Marzotto, a Bepi De Marzi.

Una targa d’argento è stata attribuita alla memoria, a Vladimiro Riva e consegnata al figlio Vladi Riva. La targa d’argento per la cultura è stata consegnate a Mariapia Veladiano. La targa per le donne è stata attribuita all’Associazione Donna Chiama Donna per il progetto “La valigia di Caterina” e ritirato dalla vicepresidente Laura Zanichelli. La targa d’argento per la solidarietà è andata a “Fondazione San Bortolo” ed è stata ritirata dal presidente Francesco Scanagatta accompagnato dai membri del consiglio direttivo Paola Ferretto e Adriana Maltauro. Infine la targa d’argento per la sostenibilità è stata consegnata a Matteo Ward e quella per lo sport a Marta Giaretta.

Durante cerimonia, condotta da Sara Pinna e moderata da Antonio Di Lorenzo, sono stati eseguiti, oltre all’inno nazionale, due brani musicali dal coro “Iter Novum” diretto da Serena Peroni con accompagnamento al pianoforte di Lucia Piccoli: Signore delle Cime e Ora la pace di Bepi De Marzi.

Hanno assistito alla cerimonia anche una ventina di sindaci e rappresentanti dei Comuni della provincia

Presente anche il sindaco del Comune di Vicenza, Giacomo Possamai, che ha aperto la cerimonia: “Più di un anno fa, quando abbiamo deciso di riproporre quella che per anni è stata una tradizione per la città, il Premio città di Vicenza, ci siamo resi conto che rileggere i nomi delle personalità e delle associazioni premiate fino agli anni ‘90, quando l’iniziativa si è interrotta, era un modo per ripercorrere la storia della città, di una comunità. La nostra città, quindi, non deve essere identificata esclusivamente con il suo patrimonio monumentale, anche se è comprensibile come questa relazione sia naturale in particolare quando ci troviamo, come accade oggi, nel teatro coperto più antico al mondo.

Dobbiamo valorizzare anche il patrimonio immateriale, costituito da ciò che viene creato, da persone e associazioni. Ed è quello che abbiamo ripreso a fare istituendo nuovamente il Premio città di Vicenza con cui vengono assegnati riconoscimenti ai cittadini e alle associazioni che si sono distinti. Proseguiamo così con la creazione di un percorso che sarà composto dalle esperienze di tante persone e ne lasceremo memoria a chi arriverà dopo di noi”.

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