Processo d’appello BPVi, udienza del 16 maggio: oggi decisione sulle questioni sollevate da Procura e difese di Zigliotto e Pellegrini

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Aula bunker a Mestre per processo BPVi di I° grado
Aula bunker a Mestre per processo BPVi di I° grado

Si è tenuta il 16 maggio 2022, presso l’aula bunker di Mestre, davanti alla dove la Corte veneziana, presieduta da Francesco Giuliano, la seconda udienza relativa al processo d’appello BPVi per il crac della Banca Popolare di Vicenza  (qui tutte le udienze,   il libro/documento sul primo grado “Banca Popolare di Vicenza. La cronaca del processo” da noi pubblicato, ndr) . ù

Dopo che i giudici ed i pubblici ministeri avevano confermato che la seduta si sarebbe svolta nonostante l’adesione allo sciopero dei magistrati contro la riforma, l'udiena è iniziata con la discussione sui profili di ammissibilità o inammissibilità dei singoli atti d’appello e sulla proposizione delle istanze istruttorie rinnovate in secondo grado e relative le repliche.

Relativamente alle istanze istruttorie, la procura generale della Corte d'Appello, tramite il sostituto procuratore Paola Cameran, ha sollecitato la revoca della richiesta di rinnovazione istruttoria mediante l’estrazione di copia delle mail intercorse tra gli imputati nel periodo intercorrente dall'1 gennaio 2012 sino al 30 settembre 2015 e presenti nei nove hard disk della Banca popolare di Vicenza sequestrati nel settembre 2015 nel corso delle indagini preliminari eseguite dalla procura di Vicenza

Si tratta di una prova che era già stata acquisita in primo grado ma era rimasta inutilizzata. Sebbene tali e-mail fossero state indicate, nelle richieste di rinnovazione istruttorie presentate dalla Procura Generale della Repubblica come prove che avrebbero dovuto fornire un contributo essenziale ed inoppugnabile alla della definizione della questione, potendo provare che l’ex presidente Gianni Zonin sapesse delle “baciate”, ora è la difesa dello stesso ex presidente ad insistere perché quelle e-mail siano visionate, in quanto potrebbero contenere le prove che l’imputato non ne fosse a conoscenza.

Nodo di scontro è stata la questione sull’ammissibilità o meno della prova testimoniale. In particolare i legali degli imputati Massimiliano Pellegrini (Vittorio Manes) e Giuseppe Zigliotto (avvocati Giovanni e Giulio Manfredini) hanno posto l’accento sull’inammissibilità del rinnovamento parziale del dibattimento richiesto dalla Procura della Repubblica osservando, infatti, che, a fronte di un processo di primo grado che, nell’arco di 117 udienze, ha visto la partecipazione di 160 testi, la Procura ha selezionato solo un esiguo numero di essi perché vengano riascoltati dalla Corte.

Secondo la difesa è inammissibile selezionare solo alcuni testimoni escludendo tutti gli altri e, se fosse necessario rinnovare l’istruttoria, essa dovrebbe essere completa (con conseguente rinnovazione di tutte le testimonianze).

Inoltre, secondo i legali del dirigente e del membro del cda, entrambi assolti in primo grado, la Procura non ha indicato fin dall'inizio i temi sui quali i testimoni indicati dovrebbero essere ascoltati, al contrario di quanto previsto dal Codice.

Per contro, la Procura generale ha replicato ai legali di Zigliotto e Pellegrini sostenendo che l'audizione dei testimoni indicati è necessaria per vagliare compiutamente la posizione dei due imputati in relazione a quei passaggi della sentenza di primo grado che sono stati considerati in senso positivo per l’assoluzione dei medesimi imputati mentre avrebbero dovuto essere considerati in senso negativo. I Pubblici Ministeri  hanno inoltre ricordato che, anche se fosse dichiarato inammissibile il ricorso della Procura, i giudici hanno il potere autonomo per disporre il necessario rinnovamento parziale del dibattimento .

La decisione sulle questioni sollevate il 16 maggio al Processo d’appello BPVi è prevista per l’udienza odierna.

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