Produzione di materiale pedopornografico, arrestato un medico torinese

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TORINO (ITALPRESS) – La polizia di Stato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Torino, ha arrestato un quarantenne medico torinese indagato “per produzione di contenuti multimediali realizzati mediante sfruttamento di minori e detenzione di ingente quantitativo di materiale pedopornografico scaricato in rete”.

Le contestazioni dell’autorità giudiziaria, si legge in una nota della polizia, giungono al termine di una complessa attività di indagine, durata più di 2 anni, curata dal Cncpo del Servizio Polizia Postale e per la Sicurezza Cibernetica, con la collaborazione del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica di Torino, che ha consentito di “accertare le diverse condotte tenute dall’indagato per un arco temporale di ben 12 anni all’interno delle comunità pedofile attive nel Dark Web, ambienti in cui l’arrestato era particolarmente attivo in forza della presunta garanzia di anonimato fornita dal protocollo di navigazione TOR”.

Cura del dettaglio, inventiva e cautela nell’organizzazione dei passaggi dell’indagine hanno consentito agli specialisti del CNCPO, impegnati in attività sotto copertura, di sfruttare ogni traccia informatica utile per associare agli pseudonimi utilizzati un’ identità certa, ottenendo in un primo momento dall’A.G. di Roma originariamente titolare dell’attività, un decreto di perquisizione locale, personale e informatica a carico del soggetto.

A seguito del sequestro e dell’analisi dei dispositivi informatici sequestrati nel corso dell’attività di ricerca della prova, “è stato possibile circostanziare le singole attività, in particolare la partecipazione alle comunità illecite nel web sommerso e la produzione di materiale in chat con minorenni con i quali intratteneva rapporti ed incontri”. Nel corso delle indagini, sarebbe emerso che il quarantenne, “dedito nel tempo libero ad attività sportive a costante contatto con minori in età adolescenziale, aveva stretto legami con altri soggetti interessati all’incessante scambio di materiale pedopornografico, oltre che nel Darkweb, anche in ambienti di chat peer to peer”. 

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).