
Giornata fitta per i membri del Comitato Tuteliamo la Salute di Montecchio Precalcino, in attesa del verdetto sul progetto Silva: fuori da Palazzo Nievo, sede della Provincia (Contrà delle Gazzolle, 1), una delegazione di cittadini aspetta fin dal primo mattino.
Nella prima fase, la riunione dei tecnici della Commissione Via che si è conclusa con un “sì con prescrizioni”; nella seconda fase, a partire dalle ore 15.00, la Conferenza dei Servizi si è riunita per prendere la decisione definitiva. A farne parte, oltre alla Provincia di Vicenza, tredici portatori d’interesse: comune di Montecchio Precalcino (VI), Arpav, Ulss 7 Pedemontana, Italferr, Autostrada A4 Brescia-Padova, E-distribuzione, Genio Civile, Regione del Veneto, Consiglio di Bacino Veneto Orientale, Consorzio di Bonifica Alta Pianura Veneta
e Vigili del Fuoco.
In apertura della Conferenza, due membri del Comitato (Rossella Maccà e Mariano Caretta) hanno potuto accedere e spiegare le motivazioni di preoccupazione dei cittadini di Montecchio Precalcino.

Chi doveva decidere, però, dopo tre ore di riunione si è preso altro tempo per stabilire effettivamente se il progetto Silva sia da autorizzare o meno; il sindaco del Comune coinvolto ha detto: “La conferenza è sospesa in attesa di sapere se l’azienda riesce a superare le contrarietà espresse dal Comune di Montecchio”. Lo scorso sabato, infatti, Il Consiglio comunale di Montecchio Precalcino aveva votato all’unanimità il parere contrario al progetto Silva (solo) per ragioni viabilistiche; un no che, secondo il Comitato Tuteliamo la Salute, appariva però tardivo e limitato a un solo aspetto delle molteplici criticità sollevate dagli esperti: dall’impatto ambientale allo sforamento dei limiti acustici, fino ai rischi per la salute fisica e psicologica della comunità.
“Bisognerà vedere come si evolve la situazione, però almeno si è capito che è un progetto che presenta delle criticità, è troppo impattante per il nostro territorio, già molto martoriato, e la sua popolazione. Serve grande attenzione e precauzione, perché riguarda l’acqua e la salute delle persone” ha dichiarato Rossella Maccà, esponente del Comitato Tuteliamo la Salute.

Il progetto presentato dall’azienda Silva – parte del gruppo EcoEridania – a Montecchio Precalcino riguarda la volontà di realizzare un impianto per il trattamento di rifiuti pericolosi chimici, sanitari e ospedalieri infettivi e non, a fianco dell’ex Safond Marini, da cui in passato si sono verificati episodi di sversamenti di sostanze pericolose in acqua. Il sito si trova al centro della zona di salvaguardia dei pozzi di Villaverla e Dueville e a ridosso delle risorgive del fiume Bacchiglione, aree che andrebbero salvaguardate come già stabilito da più di 70 sindaci del Consiglio di Bacino Bacchiglione ad agosto scorso. La preoccupazione è legata in particolare al rischio inquinamento dell’acqua.
Non è finita dunque l’odissea dei cittadini di Montecchio Precalcino, i quali hanno ricevuto anche il “sostegno” di Re Carlo III.



































