Prove Invalsi 2025, Veneto promosso. Assessore Mantovan: “I risultati ci danno ragione, ora avanti con investimenti mirati e inclusione”

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prove invalsi 2025

Il Veneto va bene a scuola, ma le prove Invalsi 2025 fotografano ancora una volta un’Italia spaccata in due sul piano dell’istruzione. Le rilevazioni nazionali, che hanno coinvolto circa 11.500 scuole e oltre 2,5 milioni di studenti di ogni ordine e grado, i cui dati sono stati diffusi in queste ore, mettono in evidenza un’Italia ancora un divario crescente tra Nord e Sud riguardo la percentuale di studenti che raggiunge competenze adeguate in Italiano, Matematica e Inglese. Se infatti il Veneto, con tutto il Nordest ma anche Lombardia e Valle d’Aosta, mantengono intorno al 40% la quota di studenti al di sotto dei traguardi minimi, al Sud meno di uno studente su due raggiunge risultati adeguati. Peraltro i numeri sono in lieve peggioramento rispetto allo scorso anno, tranne il tasso di dispersione scolastica, che è sceso dal 12,7% del 2021 a meno del 10,2% nel 2025.

Valeria Mantovan Lavoro Veneto Generali
L’assessore regionale Valeria Mantovan

Se dunque a livello nazionale la situazione non è rosea e il gap tra regioni è da considerare di per sé un dato negativo, per quel che riguarda il Veneto i risultati sono invece confortanti, come commenta l’Assessore alla Formazione e Istruzione della Regione del Veneto Valeria Mantovan: “Le prove Invalsi 2025 confermano che la regione è stabilmente stabilmente sopra le medie nazionali per qualità degli apprendimenti, equità e capacità del sistema scolastico di accompagnare tutti gli studenti, indipendentemente dal contesto di partenza”.

Il Veneto è ancora tra le regioni con le performance più elevate in Italiano e Matematica, con una quota di studenti sotto la soglia minima di competenza tra le più basse d’Italia, anche nell’ultimo anno delle superiori. “La scuola veneta – ribadisce Mantovan – non solo ottiene punteggi medi elevati, ma mostra una bassa dispersione dei risultati, cioè un sistema più equo, che riesce a valorizzare i più bravi e a sostenere chi è più in difficoltà. Una caratteristica che, insieme ai buoni risultati delle ragazze in Matematica, all’alto numero di eccellenze, alla bassa incidenza di studenti nei livelli minimi e alla crescita costante in Inglese e competenze digitali, ci fa ben sperare per il futuro”.

L’impegno per la Regione è naturalmente quello di consolidare i risultati, di rafforzare le eccellenze ma soprattutto di recuperare le fragilità che persistono, investendo nella formazione dei docenti, rafforzando le competenze STEM e linguistiche, e potenziando l’inclusione scolastica. “Ringrazio i dirigenti scolastici, i docenti, il personale educativo e tutti gli studenti e le famiglie del Veneto – conclude l’assessore –. I risultati INVALSI 2025 sono il frutto di un lavoro collettivo, che valorizza il nostro sistema scolastico come un esempio di qualità e coesione. Avanti così, con ancora più impegno”.