Il recente crollo della provincia di Vicenza nella classifica sulla Qualità della Vita 2025 de Il Sole 24 Ore, scesa dalla 8ª alla 18ª posizione, ha evidenziato una grave criticità nel settore della Giustizia e Sicurezza. Questa area tematica, infatti, ha registrato un forte arretramento che ha inciso negativamente sul punteggio complessivo, con la provincia berica scivolata al 45° posto (-23 posizioni).
Il dato ha immediatamente innescato una reazione da parte dell’Avvocatura e dei Comitati per la Giustizia, che denunciano da tempo la situazione di emergenza del Tribunale di Vicenza.
Moscatelli (Ordine Avvocati): “Mancano magistrati e personale amministrativo”
Alessandro Moscatelli (foto), presidente dell’Ordine degli avvocati di Vicenza, ha confermato a Il Giornale di Vicenza come i numeri della classifica non facciano che certificare una realtà già nota e più volte segnalata.
“Il crollo di Vicenza nel settore giustizia e sicurezza non fa che confermare come la situazione del tribunale di Vicenza, istituzione che per prima deve garantire il regolare funzionamento della giustizia, versi in una situazione di oggettiva difficoltà,” ha dichiarato Moscatelli.
Il presidente ha specificato la natura del problema: “Mancano magistrati e personale amministrativo. La scopertura del personale è ormai superiore al 40 per cento, e rigurarda il settore amministrativo in tutti gli uffici, dalla procura al tribunale. Ciò comporta una riduzione delle attività ed un inevitabile allungamento dei tempi delle decisione, riducendo la qualità del servizio che, in un settore cardine della società, dovrebbe garantire ai cittadini buone decisioni in tempi rapidi”.
Il Comitato per una Giustizia di Qualità contro il Tribunale della Pedemontana
Anche il Comitato per una Giustizia di Qualità a Vicenza interviene sul tema, ribadendo la gravità dei numeri: “In un solo anno la provincia scivola al 45° posto, perdendo 23 posizioni. I numeri confermano ciò che tutte le componenti dell’avvocatura e della magistratura vicentina denunciano da tempo: il Tribunale di Vicenza opera con una scopertura del personale, cui si sommano carenze strutturali negli organici dei magistrati. Gli effetti sono inevitabili: rallentamenti, accumulo di arretrati, decisioni sempre più lente e un servizio ai cittadini gravemente compromesso”.
Il Comitato ha colto l’occasione per esprimere la sua ferma contrarietà alla potenziale istituzione di un nuovo tribunale, in chiaro riferimento al Tribunale della Pedemontana, sostenendo che sottrarrebbe ulteriori “forze” al foro di Vicenza, già in crisi.
“Il paradosso: invece di rafforzare Vicenza, si vuole mettere in difficoltà ed emergenza tutto il sistema della Giustizia della Provincia,” si legge nel comunicato.
Alla luce di questi dati e delle posizioni già espresse, il Comitato chiede il blocco immediato di ogni iniziativa legislativa o politica volta a creare nuovi tribunali prima che sia garantita la piena funzionalità degli esistenti, senza organici nuovi e autonomi. Chiede, inoltre, un piano straordinario di rafforzamento del Tribunale di Vicenza, con l’assegnazione stabile di magistrati e personale amministrativo, e una presa di posizione pubblica da parte di tutti i rappresentanti istituzionali del territorio: “chi sostiene il nuovo tribunale deve dichiarare chiaramente che ciò avverrà a discapito di quello esistente. Vicenza merita una giustizia efficiente, non illusioni costruite sottraendo risorse a un tribunale già in difficoltà”.
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