“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ne ha parlato ad Arzignano con Emma Bacigalupi e Antonio Berto

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“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ne ha parlato ad Arzignano con Emma Bacigalupi e Antonio Berto
“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ne ha parlato ad Arzignano con Emma Bacigalupi e Antonio Berto

Alla Biblioteca Civica G. Bedeschi di Arzignano l’ex comandante della sua Polizia locale Massimo Parolin ha presentato venerdì 14 novembre i suoi romanzi “Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”, in un dialogo con Emma Bacigalupi e Antonio Berto. Tra il pubblico anche il sindaco Alessia Bevilacqua e l’assessore Enrico Marcegaglia.

“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ad Arzignano con un pubblico attento
“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ad Arzignano con un pubblico attento

Una sala piena e attenta ha accolto Massimo Parolin alla Biblioteca Civica “G. Bedeschi” di Arzignano per la presentazione dei suoi due romanzi, “Quella strada per il lago (1980-2023)” e “Demoni a Vicenza”. L’incontro, organizzato dalla Pro Loco di Arzignano in collaborazione con il Comune, ha rappresentato un vero ritorno a casa per l’autore, che proprio ad Arzignano ha trascorso circa vent’anni della sua vita professionale come comandante della Polizia locale.

“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: l'autore Massimo Parolin ad Arzignano
“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: l’autore Massimo Parolin ad Arzignano

A dialogare con Parolin sono stati Emma Bacigalupi, responsabile Cultura della Pro Loco e curatrice della serata, e Antonio Berto, oggi consigliere comunale a Chiampo ma per lungo tempo collega dell’autore. Prima di dare la parola ai protagonisti, il curatore delle collane “L’Altra Stampa” ha salutato il pubblico e introdotto il percorso letterario dell’autore, lasciando poi spazio a una conversazione ricca di curiosità, aneddoti, letture e riflessioni sui due volumi che compongono una saga narrativa tra realismo, memoria e gotico.

A seguire l’incontro c’erano anche il sindaco Alessia Bevilacqua, che ha portato i saluti della città e ha rivolto un caloroso bentornato a Parolin, e l’assessore Enrico Marcegaglia.

“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ad Arzignano tra Emma Bacigalupi, il sindaco Alessia Bevilacqua e Antonio Berto
“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ad Arzignano tra Emma Bacigalupi, il sindaco Alessia Bevilacqua e Antonio Berto

La serata si è aperta con un approfondimento sul primo romanzo, “Quella strada per il lago”, dove la Vicenza degli anni Ottanta fa da sfondo a una storia a metà tra autobiografia e fiction. Parolin ha spiegato come la prima parte del libro affondi le radici nei ricordi personali, nei luoghi della giovinezza, nelle discoteche dell’epoca, nelle dinamiche di un gruppo di amici veri, riconoscibili anche sotto pseudonimo. La componente gotica entra gradualmente nella narrazione con la scomparsa misteriosa di una ragazza, evento che innesca un viaggio di ricerca carico di simbolismi e tensioni emotive.

“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ne ha parlato ad Arzignano con Emma Bacigalupi e Antonio Berto. Tra il pubblico sindaco Alessia Bevilacqua e assessore Enrico Marcegaglia
“Quella strada per il lago” e “Demoni a Vicenza”: Massimo Parolin ne ha parlato ad Arzignano

Il pubblico ha ascoltato con partecipazione la lettura di alcune pagine del romanzo, tra cui un brano ironico e vivace ambientato nelle affollate spiagge di Sottomarina a fine anni Settanta. Un estratto che ha strappato sorrisi e fatto emergere la capacità dell’autore di ritrarre con autenticità la provincia vicentina di quegli anni, con il suo gergo, le sue abitudini e un senso di comunità oggi molto cambiato.

Il dialogo è poi entrato nel merito di “Demoni a Vicenza”, proseguimento diretto della storia ma ambientato questa volta in un contesto completamente diverso: la Praga del XIV secolo, uno dei luoghi più evocativi e misteriosi d’Europa. Parolin ha raccontato come la città lo abbia affascinato al punto da diventare sfondo ideale per un intreccio in cui il confine tra reale e soprannaturale si assottiglia. Arcangeli, demoni, leggende gotiche e numerologia si intrecciano in un romanzo in cui amicizia, coraggio e debolezze umane vengono messi alla prova da forze antiche.

Un episodio curioso ha catturato l’attenzione dei presenti: la singolare coincidenza tra la copertina di “Demoni a Vicenza” e quella dell’ultimo romanzo di Dan Brown, uscito successivamente. Parolin ha spiegato che la propria copertina nasce da una foto scattata personalmente a Praga e poi rielaborata con intelligenza artificiale. Una coincidenza che, secondo l’autore, conferma quanto il fascino esoterico della capitale ceca colpisca l’immaginario di molti scrittori.

Emma Bacigalupi ha guidato il dialogo anche sul piano simbolico, osservando come nel primo romanzo gli amici della storia possano richiamare le sette virtù teologali e cardinali, mentre nel secondo assumono tratti più oscuri, quasi a incarnare i peccati capitali. Parolin ha confermato il suo interesse per il linguaggio dei numeri, un filo che attraversa entrambi i libri e tornerà con più forza nel terzo, già completato e in uscita nei prossimi mesi.

Molto toccante il passaggio dedicato all’amicizia, sentimento che per l’autore supera persino l’amore per forza, costanza e capacità di perdono. Un tema che emerge con nitidezza nelle pagine dei suoi romanzi e che ha trovato forte riscontro nel pubblico.

La serata si è conclusa con una lunga sessione di dediche personalizzate e con l’annuncio, scherzoso ma non troppo, di un futuro viaggio collettivo “per la sabbiatura a Sottomarina… e magari anche a Praga”.

Un appuntamento partecipato, caloroso e denso di contenuti, che ha confermato il legame profondo tra Massimo Parolin e il territorio vicentino, nonché la curiosità crescente attorno alla sua produzione letteraria.