Il vantaggio di recuperare calore negli appartamenti

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Recupero calore, gallery montaggio e installazione
Recupero calore, gallery montaggio e installazione

Durante i mesi invernali tutti cercano di stare quanto più è possibile al calduccio. Le fonti di riscaldamento possono essere diverse, ma c’è una cosa che le accomuna tutte: se c’è il riscaldamento acceso, bisogna tenere gli infissi ben chiusi per non disperdere il calore. Il grande problema che ne consegue è che gli ambienti in cui è acceso il riscaldamento, si trasformano in enormi “camere stagne”, diventando terreno fertile per inquinanti biologici, chimici e fisici.

Spore di muffe, allergeni e composti organici volatili, si accumulano nell’aria e possono essere fonte di irritazioni, malattie respiratorie ed altri disagi. Allora come si fa ad effettuare il ricambio dell’aria, evitando la dispersione del calore? La risposta a questa domanda sta nell’uso di impianti di recupero calore .

Scopo dell’impianto di recupero calore

Gli impianti di recupero calore, sono sistemi che vengono fuori da una ricerca approfondita sulla qualità dell’aria all’interno di ambienti chiusi. Tali impianti sono studiati per rendere salubre l’ambiente in cui si vive o si lavora. Il loro meccanismo prevede l’aspirazione dell’aria interna, che viene espulsa all’esterno, con successiva immissione di aria nuova e pulita attraverso canaline separate. Allora il calore accumulato fino a quel momento, che fine fa? Il calore non viene perso o sperperato, ma trattenuto, pronto a circolare insieme all’aria nuova.

Come funziona l’impianto di recupero calore

Il meccanismo che governa il funzionamento dell’impianto di recupero calore, si basa sul principio rigenerativo. Anche se sembra molto complicato, in realtà il dispositivo è estremamente semplice. Il funzionamento avviene attraverso uno speciale “scambiatore” in alluminio, posto all’interno del dispositivo. Questo accumula il calore ceduto dal flusso d’aria in uscita, trattenendolo all’interno per poi restituirlo quando il flusso d’aria nuova viene immesso dall’esterno a seguito del cambiamento del proprio verso. Viene quindi annullata la necessità di aprire le finestre per il ricambio d’aria, garantendo contemporaneamente la conservazione del calore accumulato. Tale impianto fra l’altro, non permettendo l’ingresso del freddo nelle stagioni invernali, preserva dallo spreco dell’energia termica prodotta per riscaldare gli ambienti.

Quali sono i costi previsti per il funzionamento dell’impianto

E’ molto importante capire quanto consuma un impianto di ventilazione meccanica controllata, in termini di energia elettrica. Sono molte le persone che, prima di installare un impianto di ventilazione meccanica, vogliono capire chiaramente quali sono i consumi e quanto incidono sulla bolletta dell’energia. Prima di fare un investimento su un impianto tecnologico bisogna sempre avere consapevolezza, sia degli oneri iniziali di installazione, sia dei costi di gestione e di funzionamento del meccanismo nel corso del suo ciclo applicativo. Fin dall’inizio è opportuno leggere i dati presenti sulla scheda tecnica del prodotto. Consultandola è possibile determinare la classe energetica di appartenenza del sistema in questione. Se la classe energetica è almeno A, ciò implica un buon livello di efficienza e di risparmio energetico. Altra cosa da tenere in considerazione è che l’impianto sia programmabile per un funzionamento costante per 24h, a consumo controllato che richiede una bassa energia.  La conclusione dunque è che un impianto di ventilazione meccanica controllata è conveniente sia per il miglioramento della qualità dell’aria da respirare, che per una maggiore efficienza dell’impianto di riscaldamento.