Reddito di Maternità (RDM) e Piano nazionale per la famiglia (PNF), Mirko De Carli (Pdf): la vera rivoluzione fiscale formato famiglia

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Mirko De Carli e il PNF
Mirko De Carli e il PNF

In queste ore in molti, anche non del Popolo della Famiglia, hanno apprezzato – scrive in una nota che pubblichiamo Mirko De Carli suo coordinatore per l’Alta Italia – le 8 proposte chiave del PNF ritenendole centrate e praticabili. Soprattutto l’esperienza già messa in atto da parte di altri governi europei (vedi Ungheria) rafforza il valore di questo progetto e lo rende ancor più necessario per invertire il trend negativo della natalità in Italia da cui dipende principalmente la mancata crescita del nostro paese.

Alcuni vedono il PNF in alternativa o come un tentativo di superamento del RDM (reddito di maternità): cosa più sbagliata non si poteva pensare. Senza la lungimirante visione scaturita da proposta di legge di iniziativa popolare su cui abbiamo raccolto quasi 60.000 firme in tutto il paese non avremmo avuto alcuna autorevolezza per poter proporre un vero e proprio piano che vada a dare una cornice più ampia ed articolata al nuovo impianto (normativo ed economico) che si vedrebbe realizzato per le famiglie italiane attraverso il RDM.

Col reddito di maternità si compie quel salto di qualità che il paese attende dal dopoguerra: un vero e proprio riconoscimento giuridico ed economico del ruolo sociale e pubblico della mamma. Il Parlamento sarà chiamato, nei prossimi mesi, a discuterne e lì si vedrà chiaramente quali sono i partiti che hanno veramente a cuore la tutela e la promozione della famiglia e chi invece la usa solo strumentalmente durante le continue campagne elettorali. Questa misura, se tutte le donne che potrebbero potenzialmente diventare mamme optassero per il RDM, costerebbe annualmente (facendo riferimento al dato indicativo dell’ISTAT di 300.000 bambini circa nati in Italia nel 2018) intorno ai 3 miliardi di euro: cifra assolutamente alla portata di una manovra finanziaria italiana.

Il PNF ha invece la missione di estendere ed allargare la nuova visione “fiscale” introdotta dal RDM favorendo e premiando le famiglie, soprattutto quelle che hanno e che fanno figli, cercando di aiutarle “passo dopo passo” nelle fatiche che vengono richieste da un nucleo famigliare che nasce e poi cresce. Le 8 proposte presentate agiscono in più ambiti scelti con attenzione: l’acquisto o l’affitto della prima casa, una maggiore liquidità in tasca quando si passa dalla vita da single alla vita di famiglia, un sostegno costante ed incrementale ogni figlio che viene al mondo, un aiuto significativo per la mobilità e per i servizi della famiglia e il riconoscimento storico del ruolo sociale e familiare dei nonni.

Queste misure, nel loro complesso, comporterebbe una potenziale spesa pubblica annua che si avvicina a quanto previsto nella scorsa manovra finanziaria per il reddito di cittadinanza e quota cento (non computando quindi quanto sborsato dallo Stato per evitare l’incremento dell’Iva): se sommiamo dunque questi “quattrini” con quanto si spenderebbe per il RDM si arriva a predisporre una vera e propria manovra finanziaria annuale capace finalmente di realizzare una vera e propria rivoluzione fiscale formato famiglia nel nostro paese.

E per le imprese? E per il lavoro? Che cosa proponete? Arriveremo anche a questo (anche se già nei mesi scorsi diverse proposte in tal senso abbiamo avuto il coraggio di metterle sul piatto del dibattito politico nazionale ed europeo): la priorità, correlata anche alla vocazione stessa del nostro movimento politico, non può che essere concedere “più soldi e meno tasse” alle famiglie italiane, facendo sì che da questo si attivi una leva positiva anche in termini occupazionali e quindi imprenditoriali. Questa è la nostra ossessione e perciò continueremo a misurarci ad ogni appuntamento elettorale con l’obiettivo di portare il nostro programma nell’agenda di governo di ogni amministrazione pubblica, nazionale o locale che sia.