Referendum autonomia, la consigliera 5 Stelle Bartelle: “era per l’autonomia di Zaia dai cittadini veneti”

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?In seguito ad alcune imprecisioni pubblicate su alcuni quotidiani, mi trovo nella necessità di dover precisare di non aver mai sostenuto il referendum sull’autonomia, anzi di aver fatto attivamente campagna per il no. E di aver provato soddisfazione quando, un anno fa, risultò che in Polesine, nel mio collegio elettorale, i Sì presero solo il 49,9%, unica provincia veneta a bocciare Zaia?. Sono le affermazioni, affidate a una nota, della Consigliera regionale Patrizia Bartelle (Movimento 5 Stelle).
?La mia posizione, oggi come allora, è fondata su tante motivazioni, ma può essere riassunta in un unico concetto: non si trattava di un referendum per l’autonomia del Veneto, ma per l’autonomia di Zaia sia dalla Repubblica Italiana sia dai cittadini veneti, soprattutto da quelli che non lo votano. I fatti da un anno a questa parte mi hanno dato purtroppo ragione: lo sfascio della sanità pubblica e la sua progressiva privatizzazione, che in Polesine è ormai allarmante, lo scandaloso rinnovo della concessione a Trenitalia, la gestione abborracciata della Pedemontana, la vicenda Pfas, la sottaciuta epidemia di West Nile, perfino la carnevalata sulla Marmolada stanno a dimostrarlo?.

?La scelta grillina di sostenere allora il referendum – continua l?esponente pentastellata – è stata un errore, forse si sperava di cavalcare l’onda venetista; meglio sfidare Zaia a viso aperto, denunciando la strumentalità di un referendum che serviva soprattutto a lui e ad Antonini. Magari Zaia, con un impegno più compatto anche del PD, avrebbe perso il referendum ed oggi Berti, chissà? avrebbe potuto essere il Vice Presidente della Giunta. Così come resta un errore sostenere oggi la battaglia di Zaia, per tante ragioni; il trasferimento di poteri e risorse avverrà senza che siano stati creati i giusti contrappesi ed in assenza di poteri di controllo: non ci sarà ad esempio un Tavolo Regione-Province che svolga una funzione analoga alla Conferenza Stato-Regioni, né vi sarà un’Alta Corte Regionale alla quale i Comuni o i semplici cittadini possono rivolgersi in caso di violazione palese dei principi costituzionali. Insomma, nelle materie di sua competenza, Zaia o chi per lui avrà più potere del Presidente del Consiglio. Così capiremo che l?insistenza sul Leone di San Marco nasconde in realtà la veste dogale?.