
A meno di un mese dalle elezioni regionali, la campagna veneta si accende tra polemiche, atti vandalici e proposte infrastrutturali. Jacopo Maltauro (Forza Italia) condanna il danneggiamento dei manifesti elettorali, Giovanni Manildo (centrosinistra) attacca Alberto Stefani sulle “promesse impossibili” di nuovi assessorati, mentre il candidato del centrodestra rilancia la nascita di un’holding regionale per la gestione diretta delle autostrade venete. Le ultime ore della campagna per le elezioni regionali del Veneto mostrano un clima sempre più acceso, tra gesti di inciviltà, accuse incrociate e nuove proposte politiche.

Maltauro (FI): “Un atto vile contro la politica e il buonsenso”
A Monteviale, nella notte tra venerdì e sabato, ignoti hanno vandalizzato un’automobile utilizzando i manifesti elettorali di Jacopo Maltauro (Forza Italia) e dei candidati di Fratelli d’Italia Sergio Berlato e Giulia Sottoriva, imbrattandola con carta igienica, sacchi di spazzatura e altri materiali.
«Imbrattare, offendere e danneggiare non è mai un gesto politico, ma un segno di inciviltà», ha dichiarato Maltauro, consigliere comunale di Vicenza e candidato al Consiglio regionale. «Chi compie questi atti non colpisce un candidato, ma la democrazia e il rispetto civile. Vicenza merita un clima diverso: la politica deve restare confronto, non vandalismo».
Manildo (centrosinistra): “Stefani promette assessori a ogni tema, ma non ci sono posti per tutti”

Il candidato presidente del centrosinistra Giovanni Manildo ha invece ironizzato sulle dichiarazioni del suo avversario Alberto Stefani (centrodestra), accusandolo di “promettere un assessorato al giorno”.
«Abbiamo perso il conto – ha affermato Manildo –. Dopo gli assessorati dedicati a sanità, agricoltura, turismo e montagna, siamo già a cinque. Ma gli assessori regionali sono otto in tutto, presidente compreso: come pensa di farli entrare tutti?».
Manildo invita Stefani a “mostrare lo schema della giunta che ha in mente”, accusando il centrodestra di ridurre la campagna a “spartizioni di poltrone”. «Noi invece presenteremo un nome di alto profilo tecnico per la sanità – ha aggiunto –. Parliamo di contenuti, non di caselle».
Stefani (centrodestra): “Avanti con il federalismo infrastrutturale”
Sul fronte opposto, Alberto Stefani ha rilanciato un progetto considerato strategico per il Veneto: la nascita di una holding autostradale regionale, in grado di gestire direttamente tratte come la Brescia-Padova attraverso la società CAV – Concessioni Autostradali Venete.
«Il progetto è sul tavolo, grazie anche all’impegno del ministro Matteo Salvini», ha spiegato Stefani. «Si tratta di un passo verso il federalismo infrastrutturale: con una gestione regionale potremo reinvestire sul territorio tra gli 80 e i 100 milioni di utili l’anno, migliorando sicurezza stradale e nuove opere».
Stefani ha inoltre annunciato un tavolo di confronto con le province “sin dai primi giorni di insediamento” per definire le priorità locali.
Tra tensioni, sfide e strategie, la corsa verso Palazzo Balbi entra nella fase decisiva. Il confronto politico si sposta ormai su due piani paralleli: da un lato la gestione del territorio e delle infrastrutture, dall’altro il clima di rispetto e civiltà che — tra vandalismi e provocazioni — sembra sempre più difficile da preservare.







































