
“Nei giorni scorsi abbiamo costituito un gruppo di tecnici ed esperti con il compito di valutare fattibilità, costi, vantaggi e prospettive del rilancio del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) del Veneto“.
Lo annuncia Giovanni Manildo, candidato presidente del Veneto per la coalizione di centrosinistra, rilanciando la visione di una rete di trasporto su ferro “moderna, capillare e integrata”, dice.
“È un progetto strategico che il Veneto aspetta da troppo tempo – ha proseguito Manildo -, e che noi vogliamo riportare al centro dell’agenda regionale. Torniamo a progettare il futuro sostenibile della mobilità pubblica con coraggio e con determinazione”.
Il candidato governatore di centrosinistra entra nel dettaglio, partendo dalla conoscenza della conformazione regionale. “Il Veneto è una metropoli policentrica – spiega –, fatta di città, centri medi e comunità locali che vivono di relazioni quotidiane. Per questo serve una rete capillare e frequente di trasporto pubblico: collegamenti rapidi, puntuali, accessibili, capaci di unire territori e persone, riducendo traffico e inquinamento. È un modo concreto per avvicinare le aree periferiche e interne, che oggi rischiano l’esclusione e la marginalità”.
Manildo ricorda poi che “la Regione guidata dalla Lega, di cui l’onorevole Stefani è segretario veneto, ha cassato negli ultimi quindici anni proprio questa logica, preferendo una politica di piccoli interventi scollegati, incapaci di costruire un vero sistema. Noi invece ci crediamo: investire sul ferro significa investire nella qualità della vita, nell’ambiente, nel turismo, nel lavoro.
Il gruppo di lavoro – conclude il candidato del centrosinistra – elaborerà anche un piano di integrazione tra ferro, gomma e mobilità dolce, a partire dalle aree urbane e dai collegamenti con i principali poli produttivi, universitari e turistici. Per costruire finalmente un Veneto connesso, efficiente e davvero europeo”.