
Si avvicinano le elezioni regionali in Veneto, in programma per il 23 e 24 novembre 2025, e i candidati alla presidenza intensificano gli incontri con le categorie produttive e la cittadinanza, focalizzando l’attenzione sui temi chiave per lo sviluppo del territorio. Nelle ultime uscite, i candidati Giovanni Manildo (centrosinistra) e Alberto Stefani (centrodestra) si sono confrontati in particolare sulle infrastrutture, fisiche e digitali, mentre Fabio Bui (Popolari per il Veneto) ha parlato di sanità.
Regionali Veneto: infrastrutture fisiche e digitali: le visioni a confronto
Il dibattito sulla creazione di una holding per le autostrade in capo a Cav (Concessioni Autostradali Venete) vede una netta differenza di vedute. Alberto Stefani, “padre” dell’emendamento alla Camera che ha aperto alla sua realizzazione, la definisce una “rivoluzione“. Questa mossa, secondo Stefani, “consente di realizzare la prima forma di autonomia autostradale, di incassare i pedaggi e poi investirli in infrastrutture”.
Giovanni Manildo si è detto dubbioso: “Vorrei capirne meglio i presupposti. Se l’ipotesi nasce solo per sanare i conti della Pedemontana, nutro dubbi che la Brescia-Padova potrebbe essere d’accordo”.
Sulla Tav, entrambi i candidati ne riconoscono l’importanza. Stefani la definisce una priorità: “Noi continueremo a fare il massimo per sbloccare l’iter autorizzativo ed aiutare i sindaci dei territori interessati”. Manildo, pur chiedendo di “fare presto” e di accelerare sul tracciato di Padova, sottolinea che “la definizione della fermata Vicenza ha rallentato i lavori”. Il candidato del centrosinistra ha anche espresso la sua preferenza per “più ferro, meno asfalto“, rilanciando il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (Sfmr), un piano che la Regione avrebbe “lasciato perdere” dal 1990.
In merito alle infrastrutture virtuali, Stefani si è impegnato a portare la banda larga in tutta la Regione, anche nelle aree montane, aggiungendo che il Veneto deve essere protagonista nella rivoluzione dell’innovazione, dall’Intelligenza Artificiale al quantum computing. Manildo ha legato il potenziamento della rete digitale al tema energetico: “Il Veneto deve assolutamente essere connesso e per avere una tenuta sostenibile della rete bisogna puntare sul rinnovabile“.
Artigianato e Sanità: gli altri focus programmatici
In un incontro con la CNA, Giovanni Manildo ha criticato le scelte economiche della Giunta uscente, accusata di aver lasciato l’artigianato senza vero sostegno e di non aver inciso sull’IRAP. Manildo propone di investire sulla formazione, sugli ITS, sulla cultura d’impresa e sulle competenze digitali.
Dall’altra parte, Fabio Bui (Popolari per il Veneto) ha lanciato una proposta forte sulla sanità, definendo le liste d’attesa un “incubo”. “La sanità veneta non può più essere lasciata in mano alla burocrazia. Oggi chi si ammala non chiede favori, chiede solo di essere curato in tempi umani”, ha affermato Bui. Il suo primo atto da presidente sarebbe un Piano Straordinario per la Sanità Veneta che partirebbe da un’”operazione verità sulle liste d’attesa”, con l’istituzione di una piattaforma unica e trasparente che permetta ai cittadini di vedere i tempi reali e scegliere dove curarsi. Bui chiede anche di potenziare la sanità territoriale, riportando il potere ai sindaci e ai distretti locali.
In tema di appuntamenti elettorali, a Vicenza domani, sabato 25 ottobre, in strada Maddalene 51 si terrà il “Pranzo Democratico” del Pd, preceduto da un incontro con il candidato Presidente Giovanni Manildo che dialogherà con Francesco Boccia, e con Giacomo Possamai, Alessandra Moretti e Rosanna Filippin.
La corsa per la poltrona di governatore del Veneto – lo ricordiamo – si svolge tra i candidati Giovanni Manildo (centrosinistra), Alberto Stefani (centrodestra), Fabio Bui (Popolari per il Veneto), Marco Rizzo (Democrazia Sovrana Popolare), Riccardo Szumski (Resistere), Lorenzo Damian (Pescatori di Pace).







































