
Le prossime elezioni Regionali del Veneto si avvicinano e sembrano già creare i primi dissapori tra gli alleati di centrodestra, sia a livello nazionale che, come in questo caso, a quello più strettamente locale.
Lo dimostra una “piccolezza” che sta scuotendo la politica scledense, come raccontato da Marialuisa Duso su Il Giornale di Vicenza. Una semplice foto, scattata forse per caso (anche se, essendo stata diffusa da Arrigo Abalti sul suo blog, il caso c’entra poco) ma diffusa “ad arte”, ha fatto emergere una serie di “mal di pancia” nell’amministrazione civica di Schio, guidata dalla sindaca Cristina Marigo.
L’immagine incriminata ritrae alcuni componenti della giunta civica di Schio – gli assessori Chiara Parise e Aldo Munarini, la vicepresidente del consiglio comunale Anna Nardi, e un esponente di Schio Attiva – sorridenti al fianco di esponenti di Fratelli d’Italia, tra cui il capogruppo Alex Cioni e l’ex sindaco di Vicenza Francesco Rucco, sempre più calato nei panni di candidato alle prossime elezioni regionali del Veneto. Presenti anche gli esponenti thienesi del partito della Meloni.
La cronaca riferisce che Francesco Rucco ha partecipato lunedì a Schio alla messa per l’anniversario dell’Eccidio, per poi trasferirsi a Thiene, dove era in programma un incontro, voluto dalla consigliera Giulia Scanavin, ufficialmente sulla sicurezza, ma che per gli addetti ai lavori aveva evidenti risvolti politici. Per inciso: di recente da queste pagine abbiamo scritto di come il tema della sicurezza sia sempre più strumentalizzato dalle parti politiche a scopi elettorali, distraendosi dalla veste di istanza sociale (puoi leggerne cliccando qui).
Il GdV riferisce che la diffusione della foto (presente sul profilo dell’organizzatrice, ndr) sul blog di Arrigo Abalti (ex An) ha scatenato una serie di mormorii, alimentando speculazioni su una frattura interna alla giunta Marigo o un tentativo di riassetto politico in vista delle future sfide elettorali. Si vocifera, ad esempio, di una “freddezza” tra l’attuale sindaca Marigo e l’ex primo cittadino Valter Orsi, con quest’ultimo che, sfumate altre ipotesi, starebbe “strizzando l’occhiolino” a Fratelli d’Italia, pronto a sostenere l’attuale presidente della Provincia, Andrea Nardin, anch’egli proiettato verso Venezia.
I diretti interessati, come prevedibile, tendono a minimizzare. Aldo Munarini ha chiarito: “Nessun invito da Fratelli d’Italia, nessun accordo politico. Sono andato a titolo personale per ascoltare un tema che mi sta a cuore. Poi ci siamo fermati per salutare. Non si tratta di inciuci, ma di relazioni che in politica contano”. Munarini ammette di sapere che la foto “poteva essere usata in modo strumentale”, ma di non avere “nulla da nascondere”. Sull’eventuale futuro sostegno per le Regionali, ha specificato che “finora non c’è stata alcuna decisione condivisa”.
Anche Chiara Parise ha escluso una rottura, parlando piuttosto di “visioni diverse”: “Il volantino dell’incontro era girato in giunta e, visto che il tema è sentito anche a Schio, sono andata. Un assessore ha il dovere di informarsi. Siamo civici, ma chiuderci in una torre d’avorio sarebbe un errore, non vuol dire chiudere con il mondo politico. Confronto non significa tradire, ma crescere”. Parise ha ribadito il ruolo chiave della sindaca nel tenere unito il gruppo, ammettendo che “certo, ci sono chiarimenti da fare”.
Nonostante le smentite e le rassicurazioni, l’indiscrezione di Marialuisa Duso de Il Giornale di Vicenza riporta che la foto avrebbe “mandato su tutte le furie” la sindaca Marigo. La diretta interessata, tuttavia, ha scelto la diplomazia, dichiarando al quotidiano: “Ovvio che non mi ha fatto piacere, comprendo che è stata fatta in buona fede e che alle porte delle Regionali possano esserci strumentalizzazioni”. Ha ammesso che “i passaggi di consegne richiedono tempo, per impostare un nuovo metodo di lavoro”, ma è rimasta coerente con la sua posizione: “Si può ragionare sui temi, se riguardano la città sono disposta a discuterli. Noi rimaniamo civici, per essere liberi di ragionare con la nostra testa e non imbrigliati nelle idee dei partiti”.
Come è noto, il centrodestra in Italia appare spesso litigioso in fase di campagna elettorale, salvo poi saldarsi e trovare sintesi in vista delle elezioni che spesso vince. Loro la chiamano “dialettica”.