Revisioni autoveicoli, ConfartVeneto: con la proroga di 90 giorni a ottobre, 980 mila revisioni intaseranno le officine

150

Il comparto dell’autoriparazione, ed in particolare le officine autorizzate alle revisioni degli autoveicoli, lanciano un allarme: la proroga di 90 giorni, recentemente concessa dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti a tutti i certificati, attestati, permessi, concessioni, autorizzazioni e atti abilitativi comunque denominati in scadenza tra il 31 gennaio 2020 e il 31 luglio 2020, rischia di “congelare” per mesi le revisioni delle auto rendendo, di fatto impossibile eseguirle -nel mese di ottobre- entro la nuova scadenza.

“Si tratta di aritmetica – spiega il Presidente dei meccatronici di Confartigianato Imprese Veneto Alessandro Marin-. In regione Veneto si accumuleranno, a inizio di ottobre, 980 mila veicoli da revisionare, pari al 75,4% del totale annuale. Le officine autorizzare in regione sono 835, pertanto ognuna dovrebbe revisionare 1.173 auto in un mese. Più di una e mezza al minuto se lavorassimo h24, 7 giorni su 7!”
“Sarebbe ovviamente impossibile anche in condizioni normali, figuriamoci in un periodo di pandemia dove le maggiori accortezze alla accettazione e le procedure di sanificazione che ci verranno prescritte, rallenteranno il nostro lavoro -prosegue il Presidente-. Se riuscissimo a revisionare 10 auto al giorno ci vorranno oltre 4 mesi. Con gravissimo danno per decine di migliaia di utenti che per mesi non potranno usare l’automobile o il mezzo da lavoro se non a rischio di salate sanzioni e a discapito della sicurezza stradale”.

“Lungi da me constare le proroghe, volte a tutelare quella fascia di utenti che si è trovata, e lo è ancora, costretta a casa. Tuttavia -conclude- riprendendo un messaggio lanciato della stessa Confartigianato qualche tempo fa: non si attenda necessariamente il giorno prima della scadenza dei termini per eseguire gli interventi di manutenzione e revisione del veicolo qualora l’utente sia autorizzato a muoversi. Dal 4 maggio scorso sono tornati a spostarsi centinaia di migliaia lavoratori veneti grazie all’inizio della fase 2, le autofficine sono aperte, non c’è motivo di procrastinare gli interventi a discapito della sicurezza se il cittadino è autorizzato a muoversi”.