Riapertura scuole, oltre 60 presidenti consigli d’istituto veneti scrivono preoccupati a Mattarella, Conte e Azzolina

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Scuola, una classe vuota: solo fisicamente?
Scuola, una classe vuota: solo fisicamente?

Covid-19 e scuole, i genitori mettono in dubbio la sicurezza e sono preoccupati. Sono oltre sessanta i Presidenti dei Consigli d’Istituto veneti che hanno sottoscritto all’inizio di agosto tre lettere (firmate ad oggi da 750 Presidenti di tutta Italia) indirizzate rispettivamente al Presidente della Repubblica Mattarella, al presidente del Consiglio Conte e alla ministra della Pubblica Istruzione Azzolina per esprimere le loro forti preoccupazioni per il nuovo anno scolastico, affinché alla scuola siano destinate tutte le risorse necessarie per una ripresa vera, piena ed in sicurezza.

“Proprio perché per il ruolo ricoperto rappresentano tutte le componenti scolastiche (e non solo i genitori di cui raccolgono le preoccupazioni), perché conoscono profondamente le loro scuole e collaborano attivamente con i loro Dirigenti scolastici, i Presidenti dei Consigli d’Istituto sanno che non è delegare o scaricare sull’autonomia scolastica i problemi, – spiegano in un comunicato – questi possano essere risolti se non vengono concessi gli organici docenti e ATA necessari (ad oggi solo 50.000 in più, del tutto insufficienti), se non viene risolto il grave problema dei trasporti, se viene assicurata agli alunni una distanza di sicurezza minima (il metro “buccale”, addirittura inferiore al 1,8 mq. stabiliti per legge) che rende particolarmente pericolosi gli inevitabili spostamenti, se si trovano soluzioni didattiche che di didattico hanno ben poco (dad, accorpamenti, pluriclassi, etc.), se non viene assicurato un pieno sostegno ai ragazzi più fragili…”.

“Il COVID-19 ha drammaticamente messo in evidenza le gravi problematiche già esistenti nella scuola italiana, dalla mancanza di una seria programmazione edilizia alle classi “pollaio”, solo per citare i casi più eclatanti, frutto di decenni di tagli e di uso della scuola come “bancomat” per far cassa, da parte di governi di ogni colore politico – prosegue la nota -. Per chiedere che finalmente si cambi davvero e che alle belle affermazioni continuamente ripetute (per tutte: “la scuola è il futuro del nostro Paese”) seguano fatti concreti e coerenti, i Presidenti di Istituto del Veneto firmatari delle sopracitate lettere hanno deciso di costituirsi in Coordinamento regionale, invitando i loro colleghi a farne parte, tramite una lettera inviata a tutte le segreterie scolastiche”.

“Analoga iniziativa è in corso in tutte le altre Regioni italiane, al fine di poter costituire entro l’inizio del nuovo anno scolastico un coordinamento nazionale; affinché la voce dei genitori possa finalmente essere ascoltata, per ottenere quanto realmente necessario e per “vigilare” – concludono i presidenti di consiglio d’istituto – sull’andamento delle soluzioni fin qui prospettate”.

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