Ricerca e innovazione: il CNR misura progressi e sostenibilità post-PNRR

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(Adnkronos) – È stata presentata presso la sede centrale del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) la quinta edizione della "
Relazione sulla ricerca e l'innovazione in Italia
". Il documento, frutto della collaborazione fra tre Istituti del CNR (Irpps, Ircres, Issirfa) e l'Area Studi Mediobanca, fornisce un quadro esaustivo dello stato della scienza e della tecnologia nel Paese, fungendo da strumento essenziale per orientare le politiche pubbliche in un momento cruciale segnato dall'attuazione del PNRR e da profonde trasformazioni demografiche e geopolitiche. 
L'evento ha visto la partecipazione del Presidente Andrea Lenzi e dei Direttori degli Istituti coinvolti, tra cui Mario Paolucci (Cnr-Irpps), Elena Ragazzi (Cnr-Ircres) e Fabrizio Tuzi (Cnr-Issirfa), con l'obiettivo dichiarato di restringere la distanza tra la comunità scientifica, il mondo dell'impresa e la politica. Il primo capitolo della Relazione ha focalizzato l'attenzione sull'attuazione della Missione 4 del PNRR ("dalla ricerca all'impresa"), deputata al rafforzamento del trasferimento tecnologico. A maggio 2025 è stato rendicontato il 44% degli 8,5 miliardi concessi, impiegati prevalentemente per il personale (60%).
 Questo investimento ha generato un impatto occupazionale significativo, con oltre 12.000 nuovi ricercatori assunti, di cui il 47% sono donne. Nonostante i progressi, il documento solleva due criticità strutturali: 
Sostenibilità post-PNRR: permane una forte incertezza sulla continuità occupazionale e sul consolidamento dei risultati raggiunti, data l'assenza di misure strutturali dedicate. 
Debolezza industriale: evidenziata una debole domanda di competenze elevate da parte dell'industria nazionale, sottolineando la necessità di una maggiore integrazione tra ricerca pubblica e politiche industriali. L'analisi del sistema universitario italiano, in parte curata dall'Area Studi Mediobanca, rivela un certo distacco dalle caratteristiche strutturali dei partner europei. Si registra una spesa pubblica inferiore alla media UE, un corpo docente anziano e una scarsa attrattività internazionale, fattori aggravati dal calo demografico e dalla mobilità dei talenti verso l'estero. Sul fronte dell'innovazione tecnologica, l'Italia mantiene una posizione intermedia globale. L'analisi sui brevetti registrati presso l'Ufficio Brevetti e Marchi degli Stati Uniti (USPTO) colloca il Paese in una solida presenza nei settori manifatturieri tradizionali (meccanica, trasporti), ma evidenzia un ritardo nelle tecnologie emergenti come digitale, biotech e Intelligenza Artificiale (IA). A ciò si aggiunge una marcata fuga delle grandi imprese e una crescente dipendenza da brevetti controllati da soggetti esteri, che segnalano la necessità di rafforzare urgentemente la sovranità tecnologica nazionale. La Relazione affronta anche l'efficacia dei meccanismi di valutazione accademica (VQR e ASN). Se da un lato la valutazione ha accresciuto la produttività scientifica, dall'altro ha innescato una crescente standardizzazione dei comportamenti accademici, a scapito della reale qualità della ricerca. Il documento conclude sottolineando "la necessità di ripensare i sistemi di valutazione, orientandoli verso modelli più formativi e sensibili alle specificità disciplinari". 
In tema di parità di genere, i bandi PRIN 2022 e PRIN-PNRR 2022 hanno rappresentato un punto di svolta, portando la quota di donne in qualità di Principal Investigator al 41,3%. Nonostante il progresso, persistono disparità nei settori STEM, e la Relazione sollecita l'adozione di strumenti vincolanti in linea con le pratiche europee. L'analisi sui programmi del Consiglio Europeo della Ricerca (ERC) evidenzia, infine, che sebbene l'Italia si distingua per il numero complessivo di progetti, registra una bassa incidenza nei grant senior e una forte concentrazione geografica. In parallelo alla presentazione del documento, si è tenuta una tavola rotonda con la partecipazione di Liborio Stuppia (CRUI), Giovanni Cannata (Universitas Mercatorum), Carlo Doglioni (Accademia dei Lincei) e Valentina Meliciani (Luiss Research Center), per avviare il dialogo tra accademia e politica. La Relazione è disponibile in forma integrale sul sito del Dipartimento di scienze umane e sociali e del patrimonio culturale del Cnr al link https://www.dsu.cnr.it/relazione-sulla-ricerca-e-linnovazione-in-italia/ 
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