
Dalla censura di un cineforum a Marostica alle cadute all’Olimpico di Vicenza, fino alle polemiche sulla sanità regionale, le ultime cronache venete accendono il dibattito sulla qualità dell’amministrazione pubblica.
Marostica, bufera sulla censura al cineforum: le dimissioni del comitato e la protesta di Rifondazione Comunista

Il Partito della Rifondazione Comunista interviene con fermezza sul caso che ha colpito la Biblioteca Civica di Marostica. Il comitato organizzatore del cineforum estivo ha rassegnato le dimissioni in blocco dopo che l’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Matteo Mozzo (centrodestra), ha deciso di vietare la proiezione del film No Other Land, documentario israelo-palestinese premiato a livello internazionale. La pellicola, che racconta le espulsioni forzate dell’esercito israeliano a Masafer Yatta, è stata considerata “troppo politicamente impegnata” dalla giunta, che ha richiesto una revisione dell’intero programma all’insegna della “leggerezza”.
Di fronte al rifiuto del comitato di sottoporsi a questa linea editoriale imposta, l’intero progetto è stato bloccato. Rifondazione Comunista denuncia l’episodio come un atto di censura inaccettabile e una grave forma di repressione culturale. “Colpire un cineforum significa colpire lo spazio democratico della cultura, della riflessione critica e della condivisione delle idee”, si legge nella nota del partito, che invita il comitato a proseguire l’iniziativa in forma autogestita come atto di resistenza civile e culturale. “La cultura non si censura. Le idee non si imbavagliano. La libertà non si sospende.”
Vicenza, caduta all’Olimpico: Rucco e Siotto attaccano l’amministrazione Possamai

A Vicenza è ancora vivo lo sconcerto per la caduta di due turisti all’interno del Teatro Olimpico, precipitati da una balaustra durante una visita. L’episodio ha provocato l’intervento durissimo di Francesco Rucco e Simona Siotto, consiglieri comunali di Fratelli d’Italia ed ex amministratori, che hanno definito l’accaduto “simbolo di una cultura affidata al caso, e la sicurezza alle speranze”.
“La cultura a Vicenza crolla come le balaustre,” hanno commentato i due, accusando la giunta guidata da Giacomo Possamai di superficialità e mancanza di manutenzione. Il Teatro Olimpico, affermano, non è solo patrimonio storico, ma biglietto da visita internazionale della città. La critica è tanto estetica quanto politica: “L’amministrazione scivola sulla stessa fragilità della balaustra che non ha retto. Serve una visione, non solo una narrazione social.”
Sanità veneta, Bigon (PD): “Basta scorciatoie, fermare la delibera sui medici esteri”

Sul fronte sanitario, continua la polemica attorno alla delibera regionale che autorizza l’assunzione, in via sperimentale, di medici con titoli esteri non riconosciuti. La consigliera regionale del Partito Democratico Anna Maria Bigon ha presentato un’interrogazione formale e chiede il ritiro immediato del provvedimento e un confronto in commissione. “Non siamo in emergenza pandemica. Non si può mettere a rischio la salute dei cittadini con personale non adeguatamente formato secondo i criteri italiani,” ha dichiarato.
Per Bigon e il gruppo PD, il vero problema è strutturale: anni di tagli e mancati investimenti nel personale sanitario hanno impoverito il sistema pubblico. “Servono misure di lungo periodo, piani organici, assunzioni regolari e valorizzazione del personale medico italiano. Non si può continuare a governare per delibere, senza alcun passaggio in aula consiliare.”
Tre episodi diversi, un comune denominatore: democrazia e responsabilità
Dalla cultura, in senso fisico, alla sanità, passando per la gestione della sicurezza nei luoghi pubblici, le cronache venete degli ultimi giorni sembrano convergere su un medesimo nodo: il rapporto tra potere e responsabilità pubblica. Che si tratti di un cineforum censurato, di una balaustra dimenticata o di un medico assunto senza titoli verificati, la posta in gioco resta la stessa: la tenuta democratica di una società fondata su competenza, trasparenza e libertà.