
Le associazioni di riferimento dei risparmiatori truffati dalla banche non abbassano la guardia sulla minaccia rappresentata dal DDL 1426. Ovvero il disegno di legge in discussione al Senato che, se approvato, limiterebbe retroattivamente la responsabilità legale dei revisori contabili, in primis KPMG per la Popolare di Vicenza e PWC per Veneto Banca. Un colpo di spugna che cancellerebbe ogni possibilità per i risparmiatori di ottenere giustizia in tribunale.
Allo scopo, hanno scritto una mail a tutti i senatori componenti della Commissione Giustizia del Senato, “che dovrebbe dare il definitivo via – scrivono in una nota – alla cancellazione totale dei diritti giuridici dei risparmiatori nei confronti dei revisori delle banche, PWC per Veneto Banca, KPMG per Banca popolare di Vicenza”.
La mail in questione è stata firmata da Associazione Ezzelino III da Onara
e dal Comitato Associazioni Risparmiatori Nazionale di scopo Fondo Ristoro Integrale.
“La dolorosa vicenda delle 11 banche italiane poste in liquidazione coatta amministrativa ha segnato profondamente oltre 300.000 risparmiatori, i cui diritti e il loro risparmio sono stati cancellati, spesso aggravati dall’applicazione delle prescrizioni legali che hanno impedito il riconoscimento dei reati e delle responsabilità. Le inchieste parlamentari hanno già evidenziato gravi carenze nella vigilanza e nell’informazione ai risparmiatori truffati, con conseguenze devastanti per migliaia di famiglie.
Sebbene circa 134.000 risparmiatori abbiano ricevuto ristori tramite il Fondo Ristoro Risparmiatori Vittime previsto dalla legge di Bilancio 205/2017 e il FIR Fondo Indennizzo Risparmiatori della legge di Bilancio 145/2018, gli indennizzi, teoricamente fissati al 40%, si sono rivelati nella pratica inferiori di circa il 2%, corrispondenti agli interessi medi maturati in vent’anni, con la perdita pressoché totale del capitale risparmiato accumulato da generazioni.
In questo contesto, desta forte preoccupazione il disegno di legge attualmente in discussione, che prevede una significativa limitazione della responsabilità dei revisori legali e dei componenti dei collegi sindacali, estendendo a loro favore la perimetrazione già riconosciuta ai sindaci. La proposta, infatti, intende introdurre limiti quantitativi alla responsabilità dei revisori e riducendo il termine di prescrizione delle azioni di risarcimento a cinque anni dalla relazione di revisione.
Se approvata, questa norma rischia di chiudere in modo definitivo e ingiusto la possibilità per i risparmiatori di ottenere giustizia, trasferendo tutto il peso delle crisi bancarie sulle vittime e sollevando chi, pur profumatamente retribuito dalle banche, avrebbe dovuto vigilare e segnalare tempestivamente le anomalie. Una tale soluzione rappresenterebbe un ulteriore colpo per chi, da dieci anni, porta il peso di perdite ingenti senza aver trovato ancora piena tutela giuridica.
Si invita pertanto la Commissione a valutare con la massima attenzione le conseguenze di questo disegno di legge, che potrebbe cancellare ogni residua speranza di giustizia per le vittime del risparmio rubato, impedendo la piena accettabilità delle responsabilità e la possibilità di ristoro integrale dei danni subiti.
Riteniamo che la tutela dei risparmiatori debba diventare un obbligo integrale per lo Stato italiano”.