Roberto Vannacci, autore de “Il mondo al contrario”, reintegrato e promosso Capo di Stato Maggiore di ComFoTer: omaggio alla Destra che vuole “arruolarlo”?

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Generale Roberto Vannacci e il libro Il mondo al contrario
Generale Roberto Vannacci e il libro Il mondo al contrario

Da domani, 4 dicembre, il generale Roberto Vannacci assumerà il ruolo di “Capo di stato maggiore del comando delle forze operative terrestri/comando operativo esercito” a Roma, come riportato sul sito de La Gazzetta di Lucca. Questo incarico rappresenta un passo in avanti o solo un contentino nella gerarchia militare per il generale, noto per il suo libro “Il mondo al contrario”, per il quale Vannacci era stato rimosso dal comando dell’Istituto geografico militare (leggi «Generale Vannacci accusato di “razzismo e omofobia” per libro «Il mondo al contrario» e critiche a Crosetto, parola al sen. Zanettin: “Sto col ministro”» in attesa di valutazioni sulle sue dichiarazioni nel libro contro omosessuali, femministe e immigrati?

Leggiamo e facciano nostre le considerazioni che fa al riguardo Gianluca Di Feo su laRepubblica.it che titola «Il nuovo incarico del generale Vannacci: una sciabola di latta che comunque lo premia» specificando nel sommario «La poltrona di capo di stato maggiore del comando forze terrestri non prevede poteri autonomi ma assicura visibilità maggiore della precedente. Ora l’istruttoria per “Il mondo al contrario” potrebbe trasformarlo in un perseguitato»

Il nuovo incarico del generale Vannacci: una sciabola di latta che comunque lo premia

 

Il giornale toscano sottolinea che il nuovo incarico pone il generale ai vertici dell’Esercito italiano. Il comando assegnato è descritto come “una delle aree di vertice dell’esercito italiano ed è responsabile dell’indirizzo delle attività di approntamento e costituisce lo staff per il capo di stato maggiore esercito per le problematiche connesse alla generazione delle forze per le operazioni, l’addestramento, l’approntamento, la simulazione, la validazione/certificazione/standardizzazione delle G.U. e unità operative e le informazioni tattiche“.

Ma, per De Feo, il nuovo incarico conferito al generale Roberto Vannacci, apparentemente prestigioso come capo di stato maggiore del comando forze terrestri, si rivela essere sostanzialmente burocratico, privo di poteri autonomi. Nonostante il titolo evocativo di comandante di schiere di tank e bersaglieri, la realtà vede il generale assegnato a una scrivania, dove coordina lo staff sotto il comando del generale Camporeale. Il Comfoter, acronimo militare per Comando forze terrestri, funge principalmente da supporto al capo di stato maggiore dell’Esercito, il generale Serino.

La visibilità del nuovo ruolo di Vannacci supera comunque quella della sua precedente posizione di responsabile dell’Istituto geografico militare di Firenze, dalla quale è stato rimosso l’estate scorsa. Nonostante la natura prevalentemente teorica delle sue responsabilità attuali, questo incarico lo riporta a svolgere servizio nella capitale, rappresentando un duplice successo per l’autore de “Il mondo al contrario”. Tale decisione suscita però preoccupazioni all’interno delle forze armate e tra la cittadinanza.

Il ministro della Difesa e i vertici militari, continua De Feo, giustificano la reintegrazione di Vannacci, sospeso ad agosto, sostenendo che non poteva essere prolungata la sua sospensione e che, dopo tre mesi, era necessario assegnargli un ruolo congruo al suo curriculum. Tuttavia, si sottolinea che la lentezza dell’inchiesta interna sulle dichiarazioni contro omosessuali, femministe e immigrati presenti nel suo libro genera dubbi sulla volontà del centrodestra di recuperare il suo potenziale elettorale.

Nonostante l’assenza di indagini giudiziarie contro Vannacci, la procedura disciplinare interna potrebbe estendersi fino alla fine dell’anno o all’inizio del 2024. La commissione nominata dall’Esercito ha individuato rilievi disciplinari che verranno contestati formalmente, dando all’ufficiale il tempo per le repliche. La potenziale lentezza del processo potrebbe essere sfruttata dal generale e dai suoi sostenitori per presentarlo come un perseguitato, alimentando ulteriormente la sua popolarità tra coloro che aspirano a un leader militare per ripristinare legge e ordine nel Paese.