Operaio morto sul lavoro nel Rodigino, schiacciato dal muletto. Allarme Uil, sdegno Rifondazione

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Operaio morto Rovigo

Ennesimo incidente mortale sul lavoro in Veneto, ieri pomeriggio, domenica 23 novembre 2025: un operaio di 47 anni, per cause in corso di accertamento, è rimasto schiacciato da un muletto mentre operava all’interno di un’azienda che lavora materiale plastico in via Martiri Belfiore a Sant’Apollinare (Rovigo).

Sul posto è intervenuta intorno alle 16 e 30 la squadra dei Vigili del fuoco di Rovigo con l’ausilio dell’Autogru. Nonostante i soccorsi, il medico del 118 non ha potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti anche gli ispettori dello Spisal e i Carabinieri per l’accertamento delle cause e della dinamica del tragico evento.

“Il Veneto piange un’altra morte sul lavoro, questa volta nel rodigino. Quello che è certo, è che la catena di morti si allunga, che Rovigo paga un prezzo sempre più alto in termini di vite umane e che, purtroppo, nonostante ci sia una chiara casistica, non si riesce a intervenire: gli incidenti per lo schiacciamento sono i più numerosi, nella nostra regione, dopo le cadute dall’alto”. Lo dice in una nota la Uil Veneto.

Il segretario generale della Uil Veneto, Roberto Toigo, stringendosi ai familiari e ai colleghi della vittima, ribadisce la necessità di una presa di coscienza collettiva: negli ultimi dieci anni, la media delle vittime è stata di circa 1.200 all’anno, superando le 10.000 vittime complessive. “Ci vogliono misure specifiche per contrastare i casi più frequenti: tra pochi giorni si insedierà la nuova giunta regionale del Veneto e sarà necessario riprendere subito l’attività del tavolo su Salute e Sicurezza su lavoro, per rendere più efficaci i contenuti del Piano Strategico” afferma Toigo.

La notizia arriva a breve distanza da altri episodi simili nella zona. “In un mese tre morti sul lavoro in provincia di Rovigo. È morto ieri pomeriggio un operaio di 47 anni schiacciato da un muletto. Una strage senza fine che non si può fermare con le chiacchiere e con le lacrime da coccodrillo” si legge in una nota di Pace Salute Lavoro – Rifondazione Comunista.

Il partito sottolinea come le cause siano note e abbiano origine nella precarizzazione del lavoro, nella rincorsa al massimo profitto e nei controlli insufficienti. Nella classifica nazionale, il Veneto è ai primi posti per mortalità sul lavoro, con un aumento esponenziale addirittura del 300% nei primi tre mesi dell’anno. Rifondazione Comunista annuncia che continuerà la sua battaglia per un lavoro sicuro “nei luoghi di lavoro, nei tribunali” e anche nelle istituzioni regionali, portando proposte per misure e interventi adeguati.