
I consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Liliana Zocca e Francesco Rucco hanno attaccato, in un deciso e articolato stampa, l’amministrazione Possamai per la chiusura della scuola primaria “don Magrini” a Settecà, che definiscono “l’ultimo tassello di una politica rinunciataria che continua a colpire i quartieri esterni della città”. La chiusura della scuola di Settecà, che segue la dismissione della scuola dell’infanzia a Casale, è motivata da pure valutazioni numeriche e non tiene conto delle ripercussioni sociali e delle conseguenze a lungo termine: “Ancora una volta – dichiara la consigliera Zocca – si colpisce un quartiere periferico trattando come ‘non strategici’ territori che invece hanno un grande bisogno di servizi, di comunità, di presenza pubblica. Chiudere una scuola significa spegnere una luce, costringere famiglie a spostarsi, sovraccaricare altri istituti già al limite. Siamo di fronte a una scelta politica grave, non a una semplice conseguenza aritmetica”.
Non è la prima volta che si presenta il problema di una scuola con pochi iscritti. Durante l’amministrazione Rucco, continua il comunicato, si era scelto di scommettere sul futuro, mantenendo aperti plessi come quelli di Ospedaletto, Maddalene, la scuola materna di Casale. E la materna Sant’Agostino è stata salvata grazie agli accordi con i Comuni confinanti stipulati proprio dall’allora amministrazione, a dimostrazione che con impegno e visione si possono trovare soluzioni concrete.
Riguardo la scuola di Casale, si era deciso di credere in un quartiere relativamente nuovo, in crescita, dove le giovani famiglie stavano cominciando a trasferirsi proprio perché presenti servizi di prossimità. Ma oggi l’amministrazione Possamai ha scelto di togliere quei servizi, chiudendo quel plesso: una decisione che rischia di spingere le famiglie verso altre scelte, con l’effetto di trasformare intere zone della città in meri dormitori.
Rucco sottolinea che governare vuol dire anche assumersi responsabilità anche se i numeri al momento non danno ragione o se le scelte non sono popolari. Anche su Settecà dunque si poteva tenere duro. “Invece si è deciso di chiudere tutto senza nemmeno tentare un’alternativa. Ma una scuola chiusa è difficilmente riattivabile: i costi di riapertura sono altissimi e i quartieri finiscono per svuotarsi. A quel punto, parlare di rigenerazione urbana è solo retorica”. Oltretutto, ricordano i due esponenti FdI, chiudere la scuola di Settecà vuol dire sovraccaricare le scuole di Viale Camisano e via Palemone a San Pio X, con relative difficoltà logistiche.
I consiglieri di Fratelli d’Italia dunque invitano l’Amministrazione Possamai e in particolare l’assessore all’istruzione Giovanni Selmo a tornare sui propri passi, riconsiderando la decisione alla luce di un confronto vero con il territorio. “Serviva un atto di fiducia nel futuro – concludono Rucco e Zocca – e invece si è scelto il disimpegno. Ma noi continueremo a batterci affinché i quartieri non vengano lasciati indietro, perché una città che spegne le sue scuole, spegne sé stessa.”