

Il consigliere regionale Renzo Masolo (AVS) è intervenuto con una nota stampa sulla presenza di sabbie di fonderia esauste stoccate a Montecchio Precalcino, nel sito denominato “T50”, in via Terraglioni n. 50, a pochi metri dall’altro stabilimento di Silva Srl (il cui progetto per l’impianto di trattamento di rifiuti speciali è già da tempo al centro di un acceso dibattito). La situazione è stata segnalata dai cittadini di Montecchio Precalcino: nel sito in questione risulterebbero depositati cumuli alti oltre cinque metri e larghi più di cinquanta, non protetti o coperti da strutture di contenimento né dotati di barriere laterali impermeabili. “La superficie di appoggio dei cumuli – spiega ancora Masolo – è in cemento, ma le aree confinanti con terreni più bassi e non impermeabili non appaiono protette. Per questo i cittadini temono il rischio che, in caso di piogge intense, si verifichino fenomeni di dilavamento, erosione e trasporto di percolato direttamente in falda”. Non solo, secondo alcune segnalazioni, nella zona già da anni si depositano polveri nere e terrose su balconi, orti, parchi, tanto da rendere scura la superficie delle giostre, oltre che gli indumenti dei bambini che giocano all’aperto nei giardini. “Secondo quanto riferito dalla popolazione residente- incalza il consigliere – sarebbe riscontrabile un’incidenza elevata di patologie oncologiche e respiratorie, tanto che quasi ogni famiglia del circondario, soprattutto in via Igna (Villaverla), via Pra’ Castello e via Terraglioni (Montecchio Prec.) avrebbe dovuto affrontare un caso di tumore negli ultimi anni”.
Masolo ha dunque presentato un’interrogazione in Consiglio Regionale: “Attualmente non risultano pubblicati studi o monitoraggi specifici da parte di ARPAV o dell’Azienda Sanitaria sul particolato disperso, sulla sua composizione chimica o sugli effetti sulla salute dei residenti, né un piano regionale di sorveglianza sanitaria o biomonitoraggio mirato alla popolazione esposta. Pertanto, rivolgendomi alla Giunta regionale ho chiesto se si intenda avviare, tramite ARPAV, qualora non fosse già stato fatto, campagne di monitoraggio della qualità dell’aria e del particolato a Montecchio Precalcino, nell’area di via Terraglioni e nelle vie circostanti, finalizzate a determinare la natura e la composizione delle polveri provenienti dai cumuli di sabbie di fonderia presenti nel sito denominato “T50”. A seguire, se si intenda attivare un monitoraggio del suolo, oltre a uno studio epidemiologico coordinato da Azienda Zero e ARPAV per verificare l’eventuale correlazione tra l’esposizione cronica alle polveri e l’incidenza di patologie respiratorie e oncologiche nella zona. Ritengo sia altrettanto importante comprendere se e in che modo la Regione intenda tenere conto dei risultati di tali verifiche nell’ambito del procedimento VIA in corso, relativo al progetto Silva S.r.l., affinché l’autorizzazione finale – se rilasciata – sia subordinata alla garanzia di piena tutela della salute pubblica e dell’ambiente.”