Salario minimo nei comuni, il Pd lancia la mozione: “9 euro l’ora per garantire dignità al lavoro”

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Il Partito Democratico ha diffuso una nota stampa informando di aver lanciato una campagna territoriale per l’introduzione di una soglia minima di retribuzione nei servizi e negli appalti pubblici. In tutti i Comuni in cui il Pd è presente, i 65 circoli del partito presenteranno, tramite i propri rappresentanti d’area, una mozione nei rispettivi consigli comunali per impegnare le amministrazioni a garantire un salario minimo orario di almeno 9 euro lordi per i lavoratori impiegati nei servizi appaltati o esternalizzati.

Si tratta di una proposta concreta e di giustizia sociale, che parte dai territori per spingere verso un cambiamento nazionale. Davide Giacomin, segretario provinciale del Partito Democratico a Vicenza, ha sottolineato come troppo spesso, anche lavorando, le persona non riescano ad arrivare a fine mese: “È inaccettabile che nei servizi pubblici si continui a ricorrere ad appalti al massimo ribasso, scaricando i costi sul lavoro e sulle persone. – ha dichiarato Giacomin – Con questa mozione vogliamo dire basta al lavoro povero e affermare un principio semplice ma fondamentale: nessun lavoratore deve essere pagato meno di 9 euro l’ora, soprattutto quando lavora per il pubblico. È una battaglia che ci vede uniti, dai circoli ai consigli comunali, e che vuole spingere il Governo e il Parlamento a fare finalmente la loro parte approvando una legge nazionale sul salario minimo.”

La mozione Pd prevede anche l’avvio di un confronto con sindacati, imprese e Terzo Settore, e l’invio della proposta a Parlamento, Governo e ANCI, per favorirne l’estensione a livello nazionale.