Salzano “In Marocco spazi concreti per una cooperazione rafforzata con l’Italia”

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RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS) – Un Paese che guarda al futuro e dove si aprono nuovi orizzonti anche per l’Italia. Raggiunto a Rabat dall’Agenzia Italpress, Pasquale Salzano, sebbene abbia assunto l’incarico di ambasciatore in Marocco da poco più di due mesi, ha avuto già modo di toccare con mano le ambizioni di uno Stato dalla strategia di investimento lungimirante.

Il Marocco è un Paese in grande crescita e i rapporti con l’Italia sono eccellenti. Quali opportunità possono aprirsi in futuro per le nostre aziende?

“Il Marocco sta attraversando una fase di trasformazione economica molto significativa, caratterizzata da investimenti consistenti in infrastrutture, energia, mobilità e digitale. Si tratta di un processo che crea spazi concreti per una cooperazione rafforzata con l’Italia. Le imprese italiane possono contribuire in più direzioni: dalla progettazione e realizzazione di infrastrutture moderne alla fornitura di tecnologie avanzate, fino ai servizi collegati al turismo e all’accoglienza. Un ruolo centrale lo giocano anche le piccole e medie imprese, che rappresentano la spina dorsale del nostro sistema produttivo e che, grazie a competenze specifiche, possono integrarsi con le priorità di sviluppo marocchine”.

“I settori più promettenti spaziano dalle energie rinnovabili e l’idrogeno verde, all’automotive e all’aerospazio, fino all’agro-industria, al digitale e al fintech. Questa azione è sostenuta dal lavoro congiunto del Sistema Italia – CDP, SACE, SIMEST, ICE – che mette a disposizione strumenti finanziari, assicurativi e di promozione per accompagnare le imprese nei mercati esteri, sotto il coordinamento strategico della Farnesina. Ad esempio, ricordo la collaborazione tra OCP (Office Chérifien des Phosphates) e SACE instaurata lo scorso maggio tramite un finanziamento verde da 365 milioni di euro che offre matching business e opportunità per imprese italiane attive in tecnologie verdi, componenti meccaniche e idrauliche. L’obiettivo è dare vita a partenariati che non si limitino alla fornitura di beni o servizi, ma che favoriscano scambi di know-how, innovazione e crescita condivisa. In questo senso, la collaborazione economica diventa parte di una più ampia visione mediterranea che guarda al futuro. Queste prospettive si inseriscono in una relazione che nel 2025 celebra due ricorrenze importanti: i duecento anni del primo Trattato di Amicizia e Commercio che ha dato avvio alle relazioni moderne tra il Marocco e il nostro Paese e i centocinquant’anni dalla prima missione diplomatica del Regno d’Italia a Fès, a testimonianza di un legame storico che oggi trova nuove forme di cooperazione”.

Il grande risultato ottenuto dalla nazionale di calcio ai Mondiali del 2022 ha acceso ulteriormente la passione di un popolo già innamorato del pallone e a metà dicembre il Marocco tornerà a ospitare la Coppa d’Africa. Che idea si è fatto sugli investimenti infrastrutturali che si stanno portando avanti?

“Gli investimenti infrastrutturali che il Marocco sta realizzando nel settore sportivo riflettono una strategia lungimirante. Il nuovo grande stadio di Benslimane e la riqualificazione di sei impianti distribuiti tra Rabat, Marrakech, Agadir, Tangier, Casablanca e Fez sono esempi tangibili di questa volontà di dotarsi di strutture moderne e sostenibili. Si tratta di progetti che avanzano con tempi rapidi e con standard elevati, in linea con le esigenze delle competizioni internazionali. Particolare attenzione viene riservata all’efficienza energetica, alla digitalizzazione e alla qualità dei servizi per gli spettatori. La Coppa d’Africa del 2025 sarà un banco di prova decisivo non solo per gli impianti sportivi, ma anche per l’intero sistema logistico, dai trasporti all’accoglienza. Questo approccio, che lega lo sport allo sviluppo infrastrutturale, è un modello interessante anche per le nostre imprese, chiamate a mettere a disposizione competenze ingegneristiche, tecnologiche e organizzative riconosciute a livello globale”.

Nel 2030 il Marocco sarà anche fra i Paesi sede della Coppa del Mondo di calcio, una vetrina che lo porterà sulla ribalta internazionale. Cosa possiamo aspettarci dal punto di vista organizzativo e dell’accoglienza?

“Il Mondiale del 2030 rappresenterà una svolta per il Marocco e per l’intera area mediterranea. Non è soltanto un evento sportivo: è un catalizzatore di trasformazioni economiche e sociali. Oltre agli stadi, il Paese ha avviato interventi strutturali di ampia portata: il raddoppio della capacità aeroportuale fino a 80 milioni di passeggeri, l’estensione della rete ferroviaria ad alta velocità fino a Marrakech e Agadir, l’acquisto di nuovi treni per la mobilità urbana e interurbana, lo sviluppo di nuove strutture alberghiere e di servizi digitali. Questi investimenti rafforzano la capacità di accoglienza e lasceranno un’eredità duratura per la popolazione, oltre che per il turismo. Per l’Italia si aprono ulteriori spazi di collaborazione in campi che vanno dalle costruzioni alla mobilità, dall’hospitality ai servizi tecnologici. In questa prospettiva si inserisce anche la visione del Piano Mattei, che l’Italia ha posto al centro della propria azione nel Mediterraneo e in Africa: una strategia basata su partenariati paritari, infrastrutture sostenibili, formazione e innovazione. È la conferma di come lo sport, come ricorda spesso il ministro Tajani, possa diventare un formidabile strumento di diplomazia, capace di generare amicizia, crescita economica e apertura internazionale, in piena coerenza con la visione di modernizzazione e proiezione internazionale promossa da Sua Maestà il Re”.

– foto Ambasciata d’Italia a Rabat –

(ITALPRESS).