
Duro affondo dell’opposizione in Consiglio regionale. Andrea Zanoni (Alleanza Verdi e Sinistra) chiede un consiglio straordinario contro la delibera che apre ai medici stranieri non abilitati. Carlo Cunegato: “Il disegno è chiaro: distruggere il pubblico per favorire il privato”.
Una delibera nel mirino: “Pericolosa e fuori legge”
Il caso esploso in Veneto con la recente delibera della Giunta regionale — che apre alla possibilità di reclutare medici stranieri senza titoli riconosciuti — sta alimentando un acceso dibattito politico.
«Una misura pericolosa, improvvisata e fuori legge», l’ha definita Andrea Zanoni, consigliere regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, che chiede la convocazione immediata di un Consiglio straordinario sul tema. «Non siamo in emergenza pandemica, non si può giocare con la salute dei cittadini», ha dichiarato.
Zanoni si appella direttamente a Forza Italia e al consigliere Flavio Tosi, che nei giorni scorsi aveva espresso perplessità sulla delibera. «Tosi ha detto che è una misura “illegittima e rischiosa”? Bene, allora metta le firme, non solo le parole. Bastano 13 consiglieri per convocare l’aula: noi ne abbiamo già 10, a Forza Italia ne servono 3».
Il consigliere AVS sottolinea come le critiche siano arrivate anche da sindacati, ordini professionali e medici, evidenziando il rischio di un sistema che indebolisce la formazione e la qualità del servizio sanitario.
Cunegato: “Privatizzazione già in atto, il disegno è deliberato”
Sul fronte politico, interviene anche Carlo Cunegato, portavoce di Reti Civiche e ora candidato alle regionali con AVS. Risponde direttamente a Tosi, che ha annunciato un’apertura al modello lombardo: «Come si può votare chi vi dice apertamente che privatizzerà la sanità? Tosi ha confermato il disegno che denunciamo da anni: si distrugge il pubblico per poi esaltare il privato».
Secondo Cunegato, si tratta di un’operazione ideologica e sistemica: «In dieci anni gli ambulatori privati sono quadruplicati in Veneto. I cittadini pagano sempre di più: 3.000 euro l’anno in media in sanità privata, secondo “Presa Diretta”». E chi non può permetterselo, semplicemente rinuncia alle cure: «Nel 2024 oltre 6 milioni di italiani hanno smesso di curarsi».
“Occorre cambiare direzione prima che sia troppo tardi”
Cunegato definisce “tragiche” le conseguenze sociali di questo modello: impoverimento delle famiglie, disuguaglianza nell’accesso alle cure, erosione del sistema pubblico. E lancia un monito: «Una comunità che non cura più i poveri ha perso la sua anima. Questa destra ha già privatizzato la sanità, ora vuole completare l’opera. Dobbiamo cambiare rotta prima che sia troppo tardi».