
Niente di buono per la Sanità Veneta: è quanto sostiene Anna Maria Bigon, consigliera regionale del Pd nell’analizzare quella che definisce una “crisi strutturale profonda” per la quale la Regione, “al di là della continua presa d’atto da parte dell’assessora Lanzarin”, non sta facendo nulla di concreto. Un esempio: “I bandi di assunzione per cercare di colmare una carenza di 3.500 medici, visto che su 746 posti messi a concorso, i vincitori sono appena 184″.

La consigliera, che è anche vice presidente della Commissione Sanità, suggerisce la ricetta per invertire la rotta: “Più investimenti, bandi realmente attrattivi, valorizzazione del personale sanitario, condizioni di lavoro dignitose, stipendi adeguati, carriere chiare. Nulla di tutto questo è stato fatto, né da parte della Regione Veneto, né dal Governo nazionale che diminuisce gli investimenti. Nessuna misura strutturale è stata messa in campo per trattenere i medici nel servizio pubblico. Al contrario, il sistema sanitario viene sistematicamente smantellato, lasciando campo libero al privato”.
I numeri della Fondazione Gimbe sono chiari, continua l’esponente dem, alla Sanità Veneta mancano oltre quattromila medici. Proprio per questo, continua: “viene naturale chiedersi perché bandire solo 746 posti. La verità è che si continuano a proporre concorsi che si sa già andranno deserti, perché non rendono appetibile il lavoro nelle strutture pubbliche venete”. La vice presidente della Commissione Sanità esprime anche forte contrarietà all’ipotesi di assumere medici stranieri con titoli non riconosciuti in Italia: “Così non si risolve nulla. Anzi – conclude Bigon -si rischia di peggiorare ulteriormente la situazione, creando professionisti di serie B e spingendo ancora più medici italiani a lasciare il sistema pubblico. Serve una svolta vera, concreta e coraggiosa. Finché si continuerà a ignorare le vere cause della crisi, tra precarizzazione, tagli e mancanza di visione, il sistema sanitario pubblico del Veneto continuerà a perdere pezzi. E, con esso, il diritto alla salute dei cittadini”.