Accordo Santa Sofia di Kiev – Venetian Cluster l’Italia presente per la conservazione e la futura ricostruzione

547
santa sofia di kiev
Cattedrale di Santa Sofia a Kiev

Santa Sofia di Kiev: nuovo accordo con le istituzioni culturali ucraine per Venetian Cluster, che a seguito delle intense attività di sostegno al sito Unesco di Lavra nella città di Kiev, all’interno del progetto promosso da HOPE Ukraine, sigla oggi un ulteriore accordo di collaborazione e mutuo coinvolgimento con il sito storico, custode dei mosaici dorati fra le più pregevoli espressioni dell’arte Ucraina.

A 5 mesi dall’inizio della guerra russo-ucraina purtroppo non possiamo ancora dire di essere arrivati alla fine del conflitto. Questa guerra che non ha risparmiato civili e indifesi, non ha certamente preservato il patrimonio culturale e i beni storico-artistici dagli scontri. Ma preservare tali beni vuol dire anche preservare la storia e la cultura del popolo ucraino per questo Venetian Cluster e HOPE Ukraine hanno voluto sostenere i siti UNESCO di Kyiv-Pechersk Lavra e Santa Sofia affinché le future generazioni possano ancora godere della bellezza espressa dai loro predecessori. Attraverso l’invio di 5 generatori di elettricità arrivati lo scorso 20 giugno e la condivisione di competenze e know-how è stato possibile aiutare i tecnici dei due siti UNESCO nell’attuazione delle misure di conservazione dei beni e delle opere.

Ad ulteriore valorizzazione e assunzione d’impegno da parte di Venetian Cluster e HOPE Ukraine e di gratitudine di del sito di Santa Sofia è stato siglato il 20 luglio 2022 un nuovo accordo di supporto, coinvolgimento e mutua collaborazione nelle iniziative tra la “National Conservation Area “St. Sophia of Kyiv” nella persona della direttrice generale Nelia KUKOVALSKA, Venetian Cluster – a firma del direttore Sergio Calò e HOPE Ukraine con il Console Marco Toson. Con questo atto formale che segue una storia di consolidati rapporti tra Venetian Cluster e i siti UNESCO Ucraini – 3 missioni commerciali e formative dal 2015 al 2021 e la pubblicazione di uno studio a cura di Sergio Calò sul restauro dei materiali lapidei sui siti ucraini (settembre 2016, Kiev) – si saldano i rapporti fra le organizzazioni e fra gli Stati che saranno sicuri protagonisti della ricostruzione e del restauro del patrimonio in un, speriamo prossimo, tempo di pace.