
Nel centenario della sua inaugurazione, avvenuta il 4 novembre 1925, il Sacrario Militare della SS. Trinità di Schio ha fatto da cornice alla celebrazione provinciale del 4 Novembre, Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. La cerimonia ha rappresentato l’occasione per inaugurare un nuovo percorso commemorativo itinerante, fortemente voluto dal Prefetto di Vicenza, che toccherà i Sacrari militari della provincia, luoghi simbolo della memoria e del sacrificio dei caduti vicentini.

Oltre al Prefetto di Vicenza Filippo Romano, erano presenti diverse autorità militari e civili, tra cui il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin e il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, numerosi rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma e del mondo scolastico e anche tanti cittadini che hanno voluto far sentire la loro vicinanza e partecipazione. Il nutrito corteo è partito da Piazza Statuto, sfilando lungo le vie del centro cittadino vestite di tricolore, fino a Piazza Rossi, ove si è svolto il solenne Alzabandiera, per raggiungere poi il Sacrario dove ha avuto inizio la cerimonia istituzionale con gli onori ai caduti, la lettura dei messaggi del Presidente della Repubblica Mattarella e del Ministro della Difesa Crosetto, gli interventi delle Autorità e la successiva celebrazione della Santa Messa. Ad impreziosire la cerimonia, la banda degli studenti del Liceo Musicale “A. Pigafetta” di Vicenza e dal Coro “Monte Pasubio” di Schio.

Il Prefetto Romano nel suo intervento ha richiamato il senso profondo del 4 Novembre come monumento di memoria e ammonimento civile. «Oggi – ha dichiarato – celebriamo non solo le Forze Armate, ma anche l’unità d’Italia, frutto del sacrificio di tante donne e uomini. Il patriottismo oggi si fonda su un’identità plurale, non è negazione dell’altro, ma arricchimento delle nostre molteplici identità. Il patriottismo è tutela del bene comune: nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle istituzioni. La memoria ci chiede unità e responsabilità, giorno dopo giorno»

Il sindaco di Schio Cristina Marigo ha sottolineato il valore storico del Sacrario, custode di memoria non solo di sacrifici e dolore, ma anche di ricostruzione e speranza: «La chiesa della SS. Trinità e quest’area furono durante la Prima Guerra Mondiale deposito logistico per armi, materiali e viveri. Terminato il conflitto, i caduti sepolti nei cimiteri provvisori delle nostre montagne vennero qui riuniti in un unico luogo di memoria collettiva. Il Sacrario oggi custodisce le spoglie di oltre 5.300 caduti delle due guerre e della Resistenza: un patrimonio morale che ci impegna e ci onora. Celebrare questa giornata significa ricordare chi ha perso la vita per il nostro Paese, le donne che sostennero le famiglie in assenza dei mariti e dei figli, i militari impegnati nelle missioni di pace, e tutti coloro che, in ogni epoca, hanno servito e servono la Repubblica. È un dovere che abbiamo verso il passato e verso le nuove generazioni».
Il sindaco ha poi richiamato i valori democratici e costituzionali, evidenziando che commemorare il 4 novembre non significa glorificare la guerra ma ritrovarsi uniti come italiani, impegnati nella pace e nel bene comune: «La Costituzione ci dice che l’Italia ripudia la guerra, ma ci ricorda anche che difendere la patria è un dovere civico e morale. Libertà e pace si costruiscono ogni giorno, nelle famiglie, nel lavoro, nelle nostre comunità». Marigo ha concluso con un invito ai giovani e alla cittadinanza a coltivare il senso di appartenenza e responsabilità: «Onorare i caduti significa impegnarci a essere cittadini attenti, rispettosi e solidali. Il tricolore che oggi invitiamo a esporre non è un simbolo formale, ma un messaggio di unità e di fiducia nel futuro».







































