Fusione AVA-Soraris: FdI Schio difende la società unica. Cioni: “Unirsi non è svendita, ma rafforzamento del pubblico”

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La proposta di fusione tra Alto Vicentino Ambiente (AVA) e Soraris per la nascita della newco Vicentino Ambiente S.p.A. è stata al centro di un dibattito acceso nell’ultimo consiglio comunale di Schio.

Il gruppo di Fratelli d’Italia ha espresso voto favorevole, contrapponendosi alla linea dell’amministrazione locale, giudicata in “totale contraddizione” sulla gestione dei rifiuti.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alex Cioni, ha ricordato che l’aggregazione rappresenta una scelta strategica e necessaria per garantire la gestione in house del servizio e per tutelare la proprietà pubblica degli impianti. L’integrazione tra le due società consolida infatti un sistema che, grazie alla gestione pubblica, assicura ai cittadini dell’Alto Vicentino una delle tariffe più basse della regione (circa 110 euro per abitante, contro una media veneta che supera i 160 euro).

“Contrariamente a quanto sostenuto da Marigo & company, la fusione non è una svendita ma un rafforzamento del pubblico“, ha spiegato Cioni. Secondo il consigliere, lo scorporo del termovalorizzatore proposto da Schio e Torrebelvicino non solo mancherebbe di basi giuridiche solide, ma indebolirebbe l’intero sistema, rischiando di aprire la strada all’ingresso dei privati nella gestione del servizio.

Lo scorporo comporterebbe un rischio concreto di perdita dei requisiti per l’affidamento in house e renderebbe difficile mantenere l’equilibrio economico stabile. Cioni ha evidenziato come l’integrazione fra smaltimento e raccolta sia l’elemento che oggi garantisce sostenibilità e tariffe contenute.

Il capogruppo ha inoltre puntato il dito contro la maggioranza scledense: “Suona quanto meno stonata come argomentazione la difesa di un patrimonio pubblico da proteggere da parte di chi ne vuole la dismissione”. Ha ricordato che l’attuale amministrazione ha sostenuto il progressivo ridimensionamento del termovalorizzatore, votando appena un anno fa per la chiusura della linea 2 senza considerare il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti.

Sul punto, nei giorni precedenti alla seduta di consiglio, l’amministrazione comunale di Schio e quella del confinante comune di Torrebelvicino hanno anticipato la loro contrarietà al progetto di fusione tra Ava e Soraris. “Ad oggi manca un vero piano industriale capace di illustrare l’organizzazione della nuova società, i benefici concreti per i cittadini e la sostenibilità economica dell’operazione nel lungo periodo. Se lo scopo principale fosse davvero evitare la gara pubblica, l’unico modo efficace sarebbe la fusione dei soli rami di raccolta tra i gestori del Bacino Vicenza, poiché è questo il settore oggetto della procedura di gara, e non quello dello smaltimento”, hanno spiegato in una nota le due amministrazioni comunali.

Con il voto favorevole alla delibera, Fratelli d’Italia ha ribadito che solo con la fusione i Comuni restano protagonisti, mantenendo la proprietà degli impianti e permettendo ai cittadini di beneficiare di tariffe più basse e servizi più efficienti.

Fusione AVA-Soraris: una gestione per 50 Comuni e 310.000 cittadini

La fusione AVA-Soraris, il cui progetto è stato depositato ufficialmente lo scorso luglio, rappresenta – per come spiegato dai diretti interessati – “una svolta strategica per la gestione dei rifiuti nel Vicentino, con l’obiettivo di creare un gestore unico al servizio di circa 310.000 cittadini e di 50 Comuni. La nuova società sarà interamente pubblica e gestita in house, con un rapporto di concambio che assegnerà agli ex soci di Soraris l’8% delle azioni”.

Il progetto “assicura una governance equilibrata e una partecipazione democratica, in quanto le decisioni strategiche richiederanno non solo la maggioranza delle quote, ma anche quella della popolazione servita”.