Sentenza Consulta su figli di due donne. Comune di Vicenza: “Premiata la forza di tante madri”. Plauso anche di Europa Verde e Pd Veneti

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La sentenza della Consulta depositata oggi, 22 maggio 2025, secondo cui “È incostituzionale il divieto per la madre intenzionale di riconoscere come proprio il figlio nato in Italia da procreazione medicalmente assistita (Pma) legittimamente praticata all’estero”, ha suscitato il commento positivo dell’amministrazione comunale di Vicenza, che l’ha definita: “Una vittoria per le coppie omogenitoriali.”

La vicesindaca e assessora alle pari opportunità Isabella Sala ha sottolineato come la sentenza della Corte costituzionale abbia premiato la costanza, la perseveranza e la forza di tante madri che hanno voluto la pari dignità per le proprie figlie e i propri figli fin dalla nascita: «Ci hanno creduto fino in fondo – ha dichiarato Sala – e sono state affiancate nella loro battaglia nonviolenta condotta con l’associazione Famiglie Arcobaleno da sindaci che, come il sindaco di Padova e il nostro Sindaco, hanno ritenuto corretto registrare alla nascita i bambini e le bambine figli di una coppia di donne, pur nella consapevolezza dei rischi che correvano.” Con l’odierna sentenza dunque una svolta storica, che sancisce che i bambini e le bambine sono tutte uguali, e hanno diritto a un loro “status” fin dai primi giorni di vita. «Fino ad oggi – ha ricordato ancora la vicesindaca di Vicenza – i bambini e le bambine venivano adottati dalla madre non biologica, con una adozione speciale, complicata e con differenze fra diversi tribunali e amministrazioni. Oggi si riconosce a tutti il diritto alla loro registrazione anagrafica, senza se e senza ma. È una giornata che segna un passo avanti importante nei diritti di cittadinanza del nostro Paese. E siamo davvero orgogliosi che alcune mamme che hanno intrapreso questo lungo percorso per i propri figli siano di Vicenza, e si spendano con forza con le associazioni per dare un futuro sereno e certo alle loro figlie e figli, alle bambine e ai bambini della nostra città».

Masolo e Zanoni (EV): “Fine dell’incubo per le mamme arcobaleno del Veneto”

Anche i consiglieri regionali di Europa Verde Renzo Masolo e Andrea Zanoni hanno avuto parole di plauso per la sentenza della Consulta n. 68/2025 : “Questa sentenza pone fine all’inferno per le famiglie venete che si erano viste negare quanto già riconosciuto a livello internazionale, con tanto di gogna mediatica da parte di chi, per ragioni ideologiche, gioca sulla pelle dei minori. Un segnale anche per la maggioranza in Consiglio regionale, dove è stata respinta una risoluzione su questo tema con un dibattito irrispettoso nei confronti di queste famiglie. Ci auguriamo ora che il Governo non intraprenda una nuova caccia alle streghe”.

Camani (Pd): “Sentenza che restituisce dignità alle famiglie”

Sullo stesso tono le parole della capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani, la quale ha messo in evidenza come con la sentenza sia stata rimossa “una grave discriminazione che il Governo Meloni voleva imporre nei confronti delle mamme arcobaleno, negando così i diritti dei nascituri. Una vicenda vissuta in maniera dolorosa da tante famiglie lasciate sole, in una incertezza insostenibile. Finalmente questo pronunciamento restituisce loro piena dignità e dà ragione alla battaglia di civiltà che anche in Veneto, a Padova, è stata condotta con coraggio e impegno da associazioni, comitati, forze politiche che considerano i diritti una priorità, e dallo stesso sindaco Giordani”.