Sentenza Pedemontana, Zanoni (AVS): “Il TAR non lascia spazio a dubbi e sancisce il fallimento della Giunta Zaia”

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Non si è fatta attendere la reazione del consigliere regionale Andrea Zanoni (Alleanza Verdi e Sinistra) alla sentenza del Tar del Veneto che ha condannato la Giunta Regionale a risarcire oltre 4 milioni di euro al Comune di San Zenone degli Ezzelini per la mancata realizzazione delle opere compensative della Superstrada Pedemontana Veneta. Secondo il consigliere AVS, che in diverse occasioni aveva espresso perplessità sulla Superstrada e in particolare sui costi di gestione, questa sentenza trasforma la mancata realizzazione di un’opera strategica per la sicurezza in un grave caso politico ed erariale: “Il TAR non lascia spazio a interpretazioni: l’inadempimento della Regione risulta provato documentalmente e il Tribunale lo definisce ‘grave’ perché ‘manifesta l’intenzione di non adempiere’ all’accordo di programma sottoscritto nel lontano 2012”.

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Andrea Zanoni, consigliere regionale AVS

Zanoni rincara la dose, parlando di un’inerzia non solo negligente, ma dolosa e intenzionale: “Questa irresponsabilità – ribadisce – non solo ha negato un diritto alla sicurezza ai cittadini, ma ora provoca un gravissimo debito fuori bilancio di oltre 4 milioni di euro a carico dei contribuenti veneti. Gli accordi con i Comuni erano stati sottoscritti per superare la contrarietà al tracciato della Pedemontana, promettendo interventi fondamentali come il riassetto viabilistico della SP 248, teatro di numerosi incidenti. Oggi, tredici anni dopo, gli impegni sono stati traditi, lasciando i cittadini esposti a problemi di sicurezza e i sindaci da soli.”

La sentenza sulla Pedemontana secondo l’esponente AVS segna il fallimento della Giunta Zaia ed è il simbolo di una Regione “che non rispetta gli impegni presi e si volta dall’altra parte di fronte alle istanze di sicurezza dei cittadini e dei sindaci. Di fronte a documenti inconfutabili che provano l’inadempimento, l’annunciato appello della De Berti non farà altro che aggravare la posizione dell’amministrazione e i costi a carico della collettività.”

In conclusione Zanoni invoca l’intervento della Corte dei conti: “I Veneti devono sapere chi ha causato questo debito. Il prossimo 23 novembre i cittadini sapranno dare una lezione a chi disonora gli accordi e dimostra una così manifesta incapacità amministrativa e politica.”