
Un sequestro di beni per circa 380 mila euro e sorveglianza speciale sono stati disposti per tre persone di etnia rom, pluripregiudicate. I provvedimenti, emessi dal Tribunale di Venezia su proposta del Questore di Padova, sono stati eseguiti congiuntamente dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza e dalla Divisione Polizia Anticrimine.
Gli accertamenti patrimoniali hanno individuato beni immobili, fabbricati e terreni nelle province di Padova, Rovigo, Treviso e Venezia, intestati a prestanome ma riconducibili ai tre soggetti. I beni sono stati ritenuti di provenienza illecita, legati ad attività criminali. Il primo sequestro ha riguardato tre fabbricati e tre terreni, per i quali è già stata disposta la confisca. Un secondo sequestro ha interessato un immobile, due terreni, una casetta mobile, un box, denaro contante e gioielli.
Le indagini hanno riguardato due coniugi e la madre di uno di loro. I tre sono ritenuti partecipi di un’organizzazione criminale a base familiare, dedita a reati come rapine, truffe e ricettazioni, spesso con l’uso della violenza.
In particolare, nel 2023 i coniugi, un 38enne con oltre quaranta sentenze di condanna e una 33enne che percepiva il reddito di cittadinanza, furono coinvolti nel furto di una borsa contenente pietre preziose del valore di 4,8 milioni di euro.
I tre, considerati socialmente pericolosi, avevano una palese sproporzione tra il valore del patrimonio e i redditi dichiarati. Nei loro confronti è stata disposta la misura della sorveglianza speciale, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, per periodi che vanno dai due ai tre anni.