Richiesta FDI: intitolazione a Sergio Ramelli nei comuni di Trissino, Castelgomberto e Brogliano

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I comuni di Trissino, Castelgomberto e Brogliano, nel Vicentino, hanno ricevuto la richiesta dal Circolo Territoriale Fratelli d’Italia di Trissino, Castelgomberto e Brogliano di intitolare un luogo pubblico a Sergio Ramelli, lo studente ucciso nel 1975.

La richiesta è stata depositata agli uffici protocollo di questi comuni e ricorda il 50esimo anniversario di quel tragico evento. Si sottolinea come il Ministro del Made in Italy Adolfo Urso, assieme alla zecca dello stato ed a Poste italiane, abbiano prodotto un francobollo commemorativo, e come il Ministro Valditara, Ministro dell’istruzione e del merito, abbia intitolato un’aula e posto una targa nella sua scuola, l’istituto Molinari.

La richiesta fa eco all’invito del Governo e del Presidente del Consiglio di ricordare la storia di Sergio Ramelli, definito “Figlio d’Italia”, come giovane studente che ha difeso i suoi ideali e i valori che lo contraddistinguevano, senza paura, ma ucciso per mano dell’odio politico. L’obiettivo è una pacificazione nazionale che accomuni in un’unica pietà i morti di un periodo oscuro della storia italiana, come monito alle generazioni future affinché episodi del genere non accadano mai più.

Si evidenzia che nessun Comune nella Provincia di Vicenza ha ancora avuto “l’onore ed il coraggio di intitolare una via a Sergio”. Questo gesto è visto come un dovere verso tutte quelle generazioni che credono in un ideale e lo hanno sempre difeso, e verso tutti i giovani che con coraggio si affacciano nel fare politica e che non devono avere paura.

“Nel frattempo, a Vicenza – spiegano dal circolo -, una mostra dedicata a Sergio Ramelli ha suscitato polemiche. Un jazzista ha boicottato un locale che ospitava l’esposizione, e manifesti commemorativi sono stati imbrattati con disegni e frasi minacciose. Queste azioni sono state denunciate come istigazione all’odio politico.

Si sottolinea come la storia di Sergio non appartenga a una parte politica – prosegue il presidente del cricolo territoriale, Michele Ruggiero -, ma alla Repubblica italiana, e si auspica che il sindaco di Vicenza e la sua giunta prendano le distanze dalle intimidazioni e difendano la libertà di memoria, e che tutte le forze politiche della provincia facciano lo stesso. Si conclude ricordando che le parole, ma anche i silenzi, possono armare la mano di chi ha bisogno solo di un pretesto per tornare alla violenza, e che quando si tace davanti all’odio, si rinuncia al ruolo che la democrazia affida a ciascuno”.