Shutdown USA, 800 lavoratori italiani delle basi Usa a Vicenza senza stipendio: Sbrollini e Rucco chiedono interventi immediati

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Ottocento lavoratori italiani delle basi militari americane di Vicenza non ricevono lo stipendio da ottobre a causa dello shutdown negli Stati Uniti. Cresce la mobilitazione politica: la senatrice Sbrollini (Italia Viva) interroga il Governo, mentre Rucco chiede alla Regione Veneto di attivare un fondo di sostegno come in Friuli.

La crisi politica americana si è trasformata in un’emergenza economica anche per l’Italia. Circa 800 lavoratori italiani delle basi militari statunitensi di Vicenza non hanno ricevuto lo stipendio di ottobre a causa dello shutdown federale che ha bloccato i fondi “Appropriated Funds”, con cui vengono pagati. Una situazione che sta mettendo in ginocchio decine di famiglie e che suscita le prime reazioni politiche a livello nazionale e locale.

Consigliera parità Vicenza e Daniela Sbrollini
Daniela Sbrollini

La senatrice di Italia Viva, Daniela Sbrollini, insieme al collega Enrico Borghi, ha presentato un’interrogazione urgente al ministro degli Esteri per chiedere chiarimenti e interventi immediati. «La situazione dei dipendenti italiani delle basi americane ha qualcosa di paradossale — spiega Sbrollini — ricevono una busta paga, ma la trovano vuota. È una presa in giro per persone che non sanno a chi rivolgersi. Non si tratta solo di stipendi mancati, ma di una violazione della dignità del lavoro e, probabilmente, dei trattati del 1951 che regolano la presenza Usa in Italia».

Sbrollini chiede che il Governo si faccia subito portavoce presso l’amministrazione americana per sbloccare i fondi e che valuti la compatibilità della situazione con gli accordi bilaterali in vigore. «Gli Stati Uniti non sono uno Stato fallito, ma stanno pagando le conseguenze di uno stallo politico. Tuttavia — aggiunge la senatrice — non è accettabile che siano le famiglie italiane a subire le conseguenze di una crisi che non hanno causato. Se il Governo crede davvero di contare nei rapporti con Washington, batta un colpo».

Francesco Rucco (FdI) su tav e salto del montone a setteca' \
Francesco Rucco (FdI)

Accanto alla richiesta di intervento nazionale, arrivano proposte concrete anche dal territorio. Francesco Rucco, consigliere comunale a Vicenza e già presidente della Provincia, invita la Regione Veneto a seguire l’esempio del Friuli Venezia Giulia, dove la giunta ha attivato un fondo di garanzia in collaborazione con le Banche di Credito Cooperativo, per permettere ai lavoratori della base di Aviano di ottenere anticipi a tasso zero delle mensilità arretrate.

«Il Veneto — afferma Rucco — non può restare fermo. Serve una risposta immediata, che garantisca a questi lavoratori e alle loro famiglie la sicurezza economica fino alla normalizzazione della situazione. Quando lo shutdown finirà, i fondi torneranno, ma oggi è nostro dovere intervenire».

Rucco ricorda che i lavoratori civili delle basi “svolgono un ruolo importante per la comunità e per le relazioni internazionali” e che la loro stabilità è anche una questione di “giustizia sociale e responsabilità”.

Mentre a livello federale si attende una soluzione politica negli Stati Uniti, cresce dunque la pressione su Roma e Venezia per garantire tutele immediate ai dipendenti italiani delle basi Usa, simbolo di una crisi che travalica i confini e colpisce direttamente il cuore dell’economia vicentina.