È il bello delle nostre città, ricche di un passato che si respira tra le strade e i palazzi e che ogni tanto affiora anche da luoghi inattesi, quando si scava magari per ragioni che poco hanno a che fare con l’archeologia e Vicenza non fa eccezione: un importante rinvenimento archeologico è infatti avvenuto in contra’ Porta Nova, dove Viacqua da agosto sta lavorando al potenziamento della rete idrica.
La scoperta è stata raccontata questa mattina nel corso di un sopralluogo dalla dottoressa Giulia Pelucchini della Soprintendenza Abap di Verona, Rovigo e Vicenza, responsabile scientifica dell’indagine, alla presenza dell’assessore comunale ai lavori pubblici e alla mobilità Cristiano Spiller e del direttore di Viacqua Alberto Piccoli.
Era presente anche lo staff del Museo naturalistico archeologico di Vicenza, a cui la Soprintendenza potrebbe affidare, grazie alla collaborazione già esistente, i reperti, una volta studiati e restaurati.
Il cantiere di Viacqua aperto ad agosto è stato costantemente seguito da archeologi professionisti della Nea Archeologia Cooperativa in modo da intervenire rapidamente nel caso dell’emersione di evidenza archeologiche, come è di fatto avvenuto.
Alcuni giorni fa a Porta Nova sono state scoperte alcune sepolture ad incinerazione e una inumazione di epoca romana, in un’area in cui non erano precedentemente note attestazioni funerarie dell’antica Vicetia. Le operazioni di scavo e di documentazione dei resti, effettuate sotto la direzione della Soprintendenza Abap di Verona, Rovigo e Vicenza, sono attualmente in corso ed a breve arriveranno a conclusione.
«Sinora – ha fatto sapere il soprintendente architetto Andrea Rosignoli – sono state portate alla luce tre tombe a cremazione, contenenti oltre alle ossa combuste elementi di corredo composti da balsamari vitrei, coppe e olpi in ceramica, a testimonianza della ritualità funeraria tipica dell’epoca romana. Negli ultimissimi giorni è emersa
un’inumazione. Tutti i materiali saranno recuperati e trasportati presso i depositi della Soprintendenza per le attività di studio e restauro».
«Non appena gli archeologi avranno completato il recupero di questi reperti di grande interesse per la storia di Vicenza – ha precisato l’assessore Cristiano Spiller – sarà possibile proseguire con il cantiere che in un paio di settimane concluderà le lavorazioni che più impattano sulla viabilità».