Sicurezza a più livelli: espulsione di migrante a Vicenza, allarme islamizzazione a Mestre, polemica a Thiene sulla microcriminalità

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Sicurezza minacciata, Commerciante Corso Fogazzaro aggredita, l'aggressore sfascia allestimento esterno (frame dal GdV)
Commerciante Corso Fogazzaro aggredita, l'aggressore sfascia allestimento esterno (frame dal GdV)

La sicurezza torna al centro del dibattito politico e istituzionale in Veneto, con sviluppi distinti su più fronti, dalla gestione dell’immigrazione irregolare a Vicenza, alle tensioni culturali a Mestre e Marghera, fino alle polemiche locali sull’ordine pubblico nell’Alto Vicentino.

A Vicenza, un cittadino straniero protagonista di ripetuti episodi di disturbo e violenza in particolare contro la commerciante di Corso Fogazzaro, è stato trasferito presso il Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio) di Caltanissetta. Il provvedimento, frutto del lavoro congiunto di Viminale, Questura e Prefettura, è stato reso noto dai parlamentari vicentini della Lega Erika Stefani, Mara Bizzotto ed Erik Pretto. I tre esponenti sottolineano come l’intervento rientri nell’ambito delle politiche di sicurezza volute dal loro partito e criticano l’atteggiamento del centrosinistra, accusandolo di incoerenza rispetto alla propria storica opposizione ai Cpr.

Nel frattempo, sempre sul piano politico, si accende la polemica tra Francesco Rucco, consigliere comunale a Vicenza ed ex presidente della Provincia, e il sindaco di Thiene, Gianantonio Michelusi. In risposta alle parole del primo cittadino, che aveva definito “strumentalizzazioni” le denunce sulla sicurezza, Rucco ha parlato di “emergenza reale”, citando segnalazioni di cittadini e operatori economici su furti, vandalismi e percezioni crescenti di insicurezza. Secondo Rucco, il negazionismo istituzionale rappresenterebbe una sottovalutazione grave delle preoccupazioni concrete della popolazione.

Sul fronte della sicurezza culturale e religiosa, infine, si registrano forti preoccupazioni a Mestre e Marghera, dove l’eurodeputato della Lega Anna Cisint è intervenuta denunciando la distribuzione nelle cassette postali di volantini di proselitismo islamico. La parlamentare ha parlato di “islamizzazione porta a porta”, collegando l’episodio al radicamento crescente di comunità non integrate, secondo lei favorito da anni di scelte produttive che avrebbero inciso sul tessuto sociale delle città. Cisint ha invocato controlli più stringenti su moschee, scuole religiose e attività culturali, nonché sul contenuto di quanto viene diffuso sui social network.

Le dichiarazioni dell’onorevole Cisint si inseriscono in un più ampio contesto di dibattito nazionale sulla prevenzione dei fenomeni di radicalizzazione e sull’equilibrio tra libertà religiosa e sicurezza pubblica.

Tutti gli episodi sopra descritti evidenziano come il tema della sicurezza, in forme differenti – urbana, migratoria, culturale – continui a generare confronti accesi sia a livello locale che nazionale.