Silva, il Ministero della Cultura tramite Soprintendenza di Verona entra nel caso: “Villa Forni Cerato ignorata, servono verifiche”

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Villa Forni Cerato
Villa Forni Cerato

Montecchio Precalcino. Per la prima volta, un Ministero del governo italiano prende ufficialmente posizione sul progetto Silva (qui la sequenza di notizie sul caso della ex Safond-Martini ora Eco Eridania spa), e lo fa attraverso la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Verona. L’organo del Ministero della Cultura ha infatti trasmesso una nota formale alla Provincia di Vicenza, sottolineando una grave mancanza: lo Studio di Impatto Ambientale pubblicato non considera la presenza di Villa Forni Cerato, capolavoro palladiano e sito Patrimonio Mondiale UNESCO.

Il soprintendente, architetto Andrea Rosignoli, scrive che l’ufficio non era stato coinvolto nella procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), e che “da alcuni anni è in corso un meritorio intervento di restauro della Villa stessa, a cura dell’omonima Fondazione e con il contributo del Ministero, che ha già consentito di riaprire al pubblico il bene”.

Un varco su via Venezia: preoccupazioni su viabilità e sicurezza

La nota ministeriale sottolinea anche la necessità di accertare “l’assenza di impatti sulla suddetta componente”, chiedendo quindi l’integrazione della procedura VIA per valutare non solo l’aspetto paesaggistico e culturale già segnalato dall’Ufficio UNESCO di Vicenza, ma anche le criticità legate all’accessibilità e alla sicurezza. In particolare, viene evidenziato come l’unico varco di accesso al brolo della Villa si apra direttamente su via Venezia, “in corrispondenza di un tratto di carreggiata di ristretta sezione e attualmente privo di marciapiede”.

Il Ministero invita dunque ad affrontare anche le problematiche viabilistiche e di traffico connesse all’intervento in progetto, che rischiano di compromettere la fruizione e la tutela del bene storico-architettonico.

Un bene già restaurato con fondi pubblici

Villa Forni Cerato rappresenta una delle opere del Palladio maturo, ed è parte integrante del patrimonio architettonico veneto riconosciuto a livello mondiale. Grazie all’impegno della Fondazione e al sostegno del Ministero della Cultura, è stato avviato un restauro che ha riportato il sito all’attenzione del pubblico e della comunità locale. Proprio per questo, la mancata considerazione della villa all’interno dello studio di impatto ambientale solleva ora forti perplessità.

Il documento ufficiale, trasmesso su carta intestata del Ministero della Cultura, è consultabile al seguente link: http://bit.ly/3J23Dof