Sinner si ritira, Djokovic vomita in campo, per Musetti giocare è ‘come fare la doccia’. Il caldo colpisce tutti a Shanghai

77

(Adnkronos) – Il caldo estremo miete vittime a Shanghai. Jannik Sinner, ritiratosi ieri nel terzo turno contro l'olandese Tallon Griekspoor, non è l'unico tennista in difficoltà nel Masters 1000 cinese. Nel torneo sono diverse fin qui le lamentele dei giocatori (in modi più o meno diplomatici) per le condizioni al limite del sopportabile sui campi di cemento dei vari match. Se Jannik è stato fermato dai crampi, e costretto poi ad alzare bandiera bianca all'inizio del terzo set, anche a Novak Djokovic non è andata benissimo. L'ex numero uno del ranking Atp ha faticato per trovare il successo in rimonta nel suo match contro Hanfmann, è apparso in difficoltà in più momenti e a un certo punto si è anche fermato per 'vomitare' fuori dal campo, come raccontato da alcuni video che in queste ore stanno facendo il giro dei social.  Il problema del caldo a Shanghai è stato evidenziato a più riprese dai giocatori. Anche Lorenzo Musetti, dopo la vittoria di oggi contro Darderi, ha toccato l'argomento con una punta di ironia: "Con questa umidità le maglie sono sempre più pesanti. Giochi 40 minuti e sembra di aver fatto la doccia, non ho mai cambiato così tante maglie in vita mia. Serve essere pronti anche dal punto di vista fisico per vincere certe partite". Il tema riguarda anche il regolamento: la Wta, per esempio, ha sospeso il match tra Mertens e Kudermetova a Wuhan per colpa del caldo estremo, visto che si erano raggiunti i 34 gradi. Del caldo si è lamentato anche Rune, che non ha usato giri di parole: "Volete che un giocatore muoia in campo?".  L'Atp, in questo senso, non ha una norma in grado di garantire la sospensione in certe condizioni, disciplinando la casistica (se non per tornei auto-regolamentati, come nel caso dell'Australian Open, che ha un protocollo per il caldo estremo.  
—sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)