Sovizzo intitola lo stadio a Marco Carlotto: un gesto di cuore per ricordare il giovane calciatore

137
Marco Carlotto Sovizzo

Il Comune di Sovizzo ha preso una decisione significativa ieri, mercoledì 31 luglio 2025: intitolare l’impianto sportivo comunale di via Monte Superga a Marco Carlotto, il giovane calciatore del Sovizzo Calcio scomparso prematuramente.

La decisione, approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, accoglie una proposta dell’ASD Sovizzo Calcio e il profondo desiderio della comunità, trasformando la memoria di Marco in un segno presente per le future generazioni.

Marco Carlotto era un calciatore, di ruolo difensore, 25enne che aveva vestito la maglia neroverde del Sovizzo sia nelle giovanili che in prima squadra. È venuto a mancare il 16 ottobre 2024, a soli 25 anni, dopo aver lottato con coraggio contro una grave malattia. Nonostante le difficoltà, Marco ha sempre mantenuto il sorriso e la voglia di aiutare gli altri, distinguendosi non solo come giocatore ma anche come laureato e volontario.

La procedura per l’intitolazione sarà formalmente avviata con la comunicazione alla Prefettura di Vicenza. La legge prevede una specifica deroga per intitolare spazi pubblici a persone scomparse da meno di dieci anni, e l’Amministrazione ha già programmato l’invio della documentazione completa per ottenere l’autorizzazione necessaria. Una volta concluso l’iter tecnico, lo “Stadio Marco Carlotto” diventerà effettivo.

“Ringrazio il sindaco, l’amministrazione e l’intero Consiglio comunale, a nome mio, della nostra famiglia e di Chiara, la ragazza di Marco, per questa bellissima decisione”, ha commentato Diego Carlotto, il papà di Marco. “Le parole pronunciate in aula hanno colto in pieno l’essenza di chi era Marco: un ragazzo di sani principi, innamorato dello sport e della sua comunità”.

Il papà ha ricordato come Marco amasse il calcio non solo per la passione, ma come mezzo per vivere amicizia e relazioni, scegliendo sempre di restare nel Sovizzo. “Diceva spesso che gli sarebbe piaciuto fare l’allenatore, soprattutto dei più giovani, perché per lui stare insieme ai ragazzi e trasmettere valori attraverso lo sport era una cosa preziosa. Senza bisogno di fare rumore, era riconosciuto come un leader silenzioso, uno di quelli su cui si poteva sempre contare. E questo, come papà, è un motivo di grande orgoglio. Sono felice che la nostra comunità abbia scelto di ricordarlo così: non solo con una targa, ma con un gesto che tiene viva la sua presenza.”

Il sindaco Matteo Forlin ha aggiunto che Marco “non è stato solo un giocatore. Era un punto di riferimento, un ragazzo che ci ha insegnato cosa vuol dire affrontare le difficoltà con dignità e senza mai perdere di vista gli altri. Intitolargli il nostro campo non è una formalità, è un gesto di gratitudine. È il modo con cui Sovizzo dice: ‘Grazie Marco, resterai qui, dove tutto è cominciato'”.

Anche il consigliere con delega allo sport, Emiliano Ghiotto, ha parlato con emozione: “Questo campo, che per lui era una seconda casa, diventerà un luogo della memoria viva. Per chi gioca, per chi guarda, per chi cresce. E per chi – come lui – crede che i valori dello sport siano un modo per essere persone migliori. La sua frase preferita era: ‘Vivi oltre gli ostacoli, semina piccole azioni e raccoglierai grandi vittorie’. Parole che oggi diventano una promessa collettiva”.