
Tirez sur le pianiste (Tirate sul pianista ) è un film del 1960 diretto da François Truffaut, basato sul romanzo Sparate sul pianista di David Goodis che ben si addice al sindaco uscente di Vicenza Achille Variati. Infatti, negli ultimi tempi e soprattutto a partire dalle primarie della sinistra, sparare sul sindaco non è stata più la sola prerogativa dei suoi storici nemici, ma anche di coloro che lo avevano sostenuto e votato a sinistra e che avevano anche avuto qualche bel vantaggio, prima fra tutti la promessa di un parco megagalattico.
I motivi per prendersela con Variati e tutta la sua Giunta sono  molteplici e investono un po’ tutti i settori, da quello della viabilità  a quello dei servizi igienici della Bertoliana, dal sociale alla  mancata realizzazione di centinaia di promesse e fino al settore culturale che  ha avuto il suo apice nella famosa espressione, all’uscita di un torbido,  sacrilego spettacolo, quando, con la consueta calma di facciata, disse “interessante da approfondire“. E nessuno ha mai saputo se lo abbia  approfondito o come al solito abbandonato al suo destino, come diversi  suoi  vicini anche di amicizia, salvato uno  solo dalle amichevoli  parole del Vicesindaco.
      Lo stesso “Bocciodromo” ha avuto alla  fine del mandato un “regalo” inaspettato: l’abbattimento del luogo di  ritrovo tanto agognato, ma si sa l’Alta  Velocità ha i suoi prezzi e pagano sempre gli altri. Perfino un  navigatore della politica vicentina, che, si dice, sogni ancora  l’ottobre di Lenin, l’ha abbandonato e pubblicamente,  mentre altri lo hanno fatto in segreto  soprattutto dopo le vicende della Banca Popolare di Vicenza, in cui è stato l’ultimo  a prendere un po’ di  posizione critica nei confronti del Presidente  Zonin, a cui, si sa, deve molto anche per quanto pagato dalla  Fondazione Roi  al professor Villa. Si nascondono poi coloro che nelle  associazioni hanno avuto promesse non mantenute e  si sono ritrovati   con costi aggiuntivi. 
     Ben difficilmente i vicentini si  esprimono pubblicamente contro il potere, lo fa “Potere al popolo” che  si candida a governare la città, ma, in genere, prevale il silenzio, ma   questo è greve di rancore nei confronti di chi ha  governato  nell’amministrazione e nell’economia della città. Si chiude un breve  scorcio di cronaca vicentina e non occuperò molte righe, dato che poco  c’è da dire sula amministrazione Variati che molto ha chiacchierato,  poco ha progettato e ancor meno inaugurato, tranne ciò che era preparato  da altri.
Così si chiude un periodo, eppure c’è ancora chi vorrebbe  continuare la stessa musica e l’ha pure proposto, ma a questo punto il  tiro sul pianista si è fatto più preciso e il continuatore, in periodo  natalizio, ritorna a casa con le pive nel sacco, senza ottenere quello che   aveva pensato di ricevere come meritato premio per  quanto fatto  soprattutto in favore di  un imprenditore privato, il signor Goldin, che  pare possa continuare anche con il cambio di amministrazione a fare  affari vicentini.
     Il tiro è concluso, anche se, non dubitiamo, a  Variati  resteranno ancora delle note, ma  un finale così non se lo  immaginava. Forse credeva che si sarebbe costituito un comitato per  l’erezione  di un ricordo, almeno al parco della pace, invece  nemmeno  un finale da operetta, dato che proprio tra i suoi sembra scoppiare più  la classica rissa da saloon dove non si rispetta nemmeno il cartello:  non sparate sul pianista.
            
		


































