
(Il candidato Francesco Rucco dallo Speciale Elezioni Regionali di VicenzaPiù Viva n. 303, sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).
Avvocato, amministratore e uomo di famiglia Francesco Rucco: Dal pragmatismo alla visione, voglio portare in Regione l’esperienza di chi sa amministrare
Reduce da uno dei suoi frequenti viaggi a Roma, dove ha incontrato i vertici di Fratelli d’Italia e rafforzato i rapporti con Arianna Meloni, sorella della presidente del Consiglio, Francesco Rucco parla con tono pacato ma determinato. È il linguaggio di chi, nella maturità, ha vissuto la politica come amministrazione concreta e non di contrapposizione. Oggi Rucco si prepara a una nuova sfida: la candidatura alle elezioni regionali del Veneto.
“Ho accettato questa sfida – spiega Rucco – perché credo che l’esperienza maturata da sindaco di una città chiave del Veneto e presidente di una Provincia fortemente sviluppata possa essere messa al servizio dell’intera comunità regionale. Dopo anni di lavoro sul campo, so bene quali sono i problemi reali e quanto serva un approccio pragmatico per risolverli”.
Rucco individua nella sanità pubblica la priorità assoluta. “Non possiamo più permetterci liste d’attesa infinite, pronto soccorso congestionati e ospedali che mancano di personale. Il sistema va riorganizzato: servono investimenti nelle strutture, nella digitalizzazione e nella medicina territoriale. È tempo di una gestione che metta al centro la persona, non la burocrazia.”
Un altro tema che considera decisivo è quello delle case di riposo e del sistema IPAB, di cui in passato è stato anche membro del Cda:
“Ho visto da vicino, da sindaco, la crisi delle strutture e la fatica degli operatori. Bisogna riscrivere la normativa regionale, creando un fondo stabile per la sostenibilità dei servizi e la dignità degli ospiti. È un dovere morale prima che politico.”
Da sindaco e presidente della Provincia, Rucco ha vissuto le fragilità del territorio e le emergenze ambientali: “Occorre una manutenzione costante e preventiva del territorio – afferma –. I nostri fiumi e corsi d’acqua devono tornare ad essere una risorsa, non una minaccia. Serve un piano regionale per la prevenzione del dissesto idrogeologico e per la cura del paesaggio. È un investimento in sicurezza, ma anche in bellezza e attrattività.”
Alla voce sicurezza urbana, il tono si fa deciso ma mai aggressivo: “Io credo nella sicurezza come tutela reciproca, non come slogan. Le bodycam per la polizia locale, ad esempio, servono a garantire trasparenza e fiducia, sia per gli agenti sia per i cittadini. La sicurezza è un diritto, ma anche un patto di responsabilità.”
Nel corso della conversazione, emerge la cifra politica di Rucco: un centrodestra sobrio, istituzionale, capace di costruire più che dividere: “Mi riconosco pienamente nei valori di Fratelli d’Italia e nel progetto che Giorgia e Arianna Meloni stanno portando avanti con tutto il partito di maggioranza. Ma il mio stile resta quello di sempre: dialogo, concretezza e rispetto, non slogan.”
Avvocato di professione, cattolico praticante, padre e marito, Rucco rivendica la dimensione umana della sua vita: “La famiglia è la mia forza. Mi aiuta a restare ancorato alla realtà, a non perdere mai di vista le persone dietro i numeri e le scelte politiche. Fare politica non significa vivere di potere, ma mettersi a disposizione. È questo lo spirito con cui mi candido: portare in Regione il senso del dovere e dell’ascolto che ho maturato negli anni.”
La chiusura, da uomo di centrodestra, ma prima di tutto di equilibrio e di sostanza, è un invito alla responsabilità condivisa: “Il Veneto, in cui Vicenza e il Vicentino devono contare di più, è una terra straordinaria, ma ha bisogno di una nuova stagione. Abbiamo la forza, le idee e la gente giusta per farlo. Io porterò la mia esperienza amministrativa, la mia competenza professionale e il mio equilibrio umano. Non servono urla, servono soluzioni.”




































