SPID e identità digitale: com’è la situazione in Italia

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SPID
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Ammettiamolo, abbiamo impiegato anni per abituarci allo SPID e per fortuna resterà attivo ancora un po’, anche se il governo spinge sulla CIE e sta arrivando l’IT Wallet dall’Europa. Sono tantissimi i servizi da cui si può accedere con lo SPID, dai servizi della PA ai casino online legali. Tutto è a portata di click e non c’è bisogno di caricare documenti per la verifica dell’identità.

Firmata la proroga: avremo lo SPID fino al 2027

È vero, ci sono stati un po’ di mesi di incertezze, ma finalmente le convenzioni tra l’AgID, il Dipartimento per la Trasformazione Digitale e i gestori sono state rinnovate fino al 2027. Non solo, c’è anche la possibilità di estenderle fino a 36 mesi per garantire la continuità del servizio. Quindi, lo SPID non scompare, anzi resta il principale metodo d’accesso standard per i prossimi anni. Ma quanti sono i cittadini che possiedono e usano lo SPID? Nei primi sei mesi del 2025 sono stati registrati più di 630 milioni di accessi ai servizi tramite SPID. Questo significa che ormai è parte della routine digitale di moltissime persone.

CIE: perché è una priorità politica

La CIE è definita dal Ministero dell’Interno come l’unica identità fisica e digitale certificata dallo Stato. Questa impostazione spiega perché il governo stia indirizzando gli sforzi sulla CIE. In pratica, la carta rimane il documento di riferimento e sempre più servizi tenderanno a riconoscerla come canale principale, anche se, ovviamente, coesisterà con lo SPID. Nella pratica di tutti i giorni non cambia nulla, possiamo continuare a usare lo SPID, oppure possiamo richiedere la CIE, a nostra discrezione. Di certo è che la CIE sarà utile anche per il futuro portafoglio digitale.

IT Wallet: la direzione europea per l’integrazione

La novità più importante del prossimo ciclo è l’IT Wallet, cioè il portafoglio digitale nazionale che punta a razionalizzare gli strumenti attuali che sono lo SPID e la CIE. L’obiettivo è quello di renderli compatibili con il futuro Portafoglio Europeo di Identità Digitale (EUDI Wallet) previsto dal regolamento eIDAS 2.0. Nel 2025 il Garante Privacy ha detto di essere favorevole alla sperimentazione, quindi si procede in modo graduale con i test e con il rilascio dei primi documenti digitali dentro l’app IO per un campione di cittadini. Tutto questo in vista dell’allineamento con lo standard europeo. Quindi, possiamo dire che a oggi ci sono vari modi per verificare la propria identità digitale, ma si sta andando verso un’identità unica valida in Italia e in Europa. Questo vale tanto per la PA quanto per i servizi privati, pensa a un check-in smart in hotel, alla firma di un contratto o alla verifica dell’età per i servizi regolati. La tracciabilità digitale aiuta anche i controlli in vari settori come le slot machine online o i portali di gaming legale. L’identità digitale rende questi controlli più semplici e rapidi, senza dover condividere più dati del necessario. In un attimo si accede, non serve caricare alcun documento.