L’interazione con il Comune in questi giorni è motivo di profonda delusione per vari sindacati tra cui la CISL FP Vicenza (leggi anche “I cortigiani di Possamai: duro attacco della CUB su salario accessorio dipendenti comunali“). Nonostante i numerosi sforzi fatti quasi in extremis per trovare una soluzione prima della fine dell’anno, dice Elena Tonelli, Segretario Generale Cisl Fp Vicenza, “la trattativa si è arenata! L’Amministrazione sembra irremovibile nella sua proposta riguardante l’allocazione finanziaria per le Posizioni Organizzative… e a pagarne le spese saranno i numerosi dipendenti comunali!“.
La CISL FP Vicenza si oppone, quindi, a questa situazione e sottolinea “l’urgenza di sottoscrivere l’accordo aziendale entro il 31 dicembre 2023, con particolare riferimento ai seguenti punti:
- Progressioni orizzontali nell’anno 2023: è fondamentale rispettare gli impegni e i percorsi precedentemente concordati e avviati!
- Progressioni tra le Aree finanziate con risorse dal CCNL: devono essere attivate immediatamente, avendo già perso un intero anno!
- Piani di razionalizzazione: stiamo aspettando i progetti, l’implementazione e la certificazione dei risparmi!“
L’Amministrazione, conclude Elena Tonelli, “deve prendere atto che le condizioni presentate sono state respinte dall’assemblea dei dipendenti e dai loro rappresentanti sindacali. Deve abbandonare le minacce e predisporre con sollecitudine il contratto integrativo ed economico per il 2023-2025. In caso contrario, la CISL FP riterrà questa nuova Amministrazione responsabile dei danni economici e giuridici inflitti ai dipendenti del Comune di Vicenza!“.
La situazione dei dipendenti comunali di Vicenza diventa, quindi, sempre più calda a dispetto della stagione tanto più che Maria Teresa Turetta per CUB Vicenza aveva già dichiarato che “Il sindaco e la sua Giunta di centro sinistra (con virgolette ironiche sulla parola sinistra, ndr) dopo aver fatto man bassa di figure dirigenziali di nomina politica senza alcun concorso pubblico, prima fra tutti quella del discutibile “dirigente alla comunicazione” (Alessandro Bertasi, ndr), dopo avere riempito di nomine politiche il suo staff, avanza la richiesta ai sindacati di togliere i soldi del salario accessorio dei lavoratori dipendenti per finanziare ulteriormente il già elevato numero dei capi ufficio: una proposta irricevibile che non consentiremo in alcun modo di attuare”.