Stazione Vicenza, con “Zona Rossa” controllate 5000 persone. Sottosegretario Interno Emanuele Prisco: “Anche gli enti locali devono fare la loro parte”

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Emanuele Prisco sottosegretario Interno stazione Vicenza
Emanuele Prisco sottosegretario all'Interno presso la stazione di Vicenza

Oltre 5000 persone sono state controllate presso la stazione ferroviaria di Vicenza dall’istituzione della zona rossa ad oggi. 

Il dato è emerso ieri, giovedì 4 settembre 2025, nel corso di una visita istituzionale presso lo scalo passeggeri vicentino del sottosegretario all’Interno Emanuele Prisco (FdI) che ha incontrato donne e uomini delle Forze dell’ordine impegnati alla stazione ferroviaria di Vicenza.

Da quando, il primo luglio scorso, un’ordinanza prefettizia ha istituito la zona rossa, sono state controllate oltre cinquemila persone, di cui quasi tremila straniere, ed emessi 49 ordini di allontanamento, legati per lo più a reati di spaccio, contro la persona e il patrimonio.

“Questi dati – ha commentato il sottosegretario Prisco in una nota – raccontano l’impegno e la professionalità delle Forze dell’Ordine, che con dedizione garantiscono sicurezza in un’area complessa come quella della stazione e delle zone circostanti.

La loro presenza quotidiana è un presidio fondamentale per i cittadini. Serve uno sforzo comune. Anche gli enti locali devono fare la loro parte, promuovendo progetti di rigenerazione urbana e sociale in grado di restituire decoro, opportunità e fiducia alle comunità. Solo così sarà possibile trasformare un luogo percepito come insicuro in uno spazio realmente vissuto e condiviso”.

Sull’impegno degli enti locali si è detto concorde Silvio Giovine, deputato vicentino di Fratelli d’Italia e coordinatore provinciale del partito a Vicenza. “Noi – ha detto – crediamo in un modello diverso: riportare i cittadini a vivere la città. Campo Marzo, ad esempio, deve tornare ad essere un luogo di socialità e sicurezza, grazie a sinergie con attività produttive, associazioni e iniziative continuative che trasformino le aree oggi abbandonate in spazi vissuti.

Tra le nostre proposte, una è centrale: dotare la polizia locale di taser. In pochi giorni abbiamo raccolto oltre 1.200 firme, un segnale chiaro che i vicentini vogliono più tutela, più sicurezza. Il taser non è repressione, è protezione: per gli agenti e per la comunità”.